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Proiettore Epson EH-TW5200 – La prova

Misure e CLO

art epson5200 28 - Proiettore Epson EH-TW5200 - La prova

Il TW5200 è il classico double face, perché questa è la conclusione che si può trarre dalla sessione di misure. In pratica: se lo impiegate in default, avrete a disposizione il classico “faro nella notte”, ossia una macchina che arriva al valore dichiarato (i 2000 Lumen sono 1837, ossia praticamente la stessa cosa). Se avete bisogno di molta luce, oppure la usate per il videogaming e quindi linearità e correttezza non sono l’obiettivo primario, siete a posto. Non toccate nulla e con 800 Euro avete risolto il problema.

Questo è chiaramente visibile dalle misure, dove il dato roboante della massima emissione luminosa è bilanciato da un livello del nero (nero?) molto alto e da un valore del gamma troppo basso (1.83 è decisamente troppo basso per una visione godibile), che solleva ulteriormente il tutto. Ma dato che l’obiettivo in questo caso è far vedere qualcosa ai bassi livelli anche in un grigio dominante, il risultato è raggiunto.

Se invece volete qualcosa di più e cercate anche un comportamento Home Theater, con uno sforzo nemmeno tanto rilevante si possono ottenere valori più che soddisfacenti. Nei grafici in calibrazione vedete come la curva del gamma sia praticamente perfetta (con un valore medio di 2.23), e questo SENZA avere un controllo diretto di questo parametro, indice di una linearità di progetto invidiabile. Ho preferito la strada della drastica riduzione della luminosità massima per una ragione molto semplice: difficilmente una macchina del genere sarà impiegata su schermi enormi, quindi di 1837 Lumens non ve ne farete nulla. Ottenerne 663 in calibrazione è non solo sufficiente, ma addirittura troppo. Per il livello del nero… beh, bisogna accontentarsi: 0.981 Lumens sono tanti, lo so, ma non c’è stato verso di scendere. Tenete presente che se cercate di abbassare il brightness, da un certo punto in poi rovinate solo la leggibilità delle zone adiacenti allo zero (diciamo fino al 10-15%) senza arrivare ad alcun risultato concreto: questo è ciò che questo pannello e questa progettazione possono dare. Ma almeno abbiamo ottenuto dei colori piuttosto centrati ed una eccellente linearità della curva del gamma. In pratica succede che si riesca a godere senza alcuna difficoltà di immagini luminose, e che tale risultato rimane vero (grazie, appunto, alla citata linearità) finché il livello del nero non scende molto in basso. Fino a lì si riescono a distinguere i particolari, dopo si va a finire nel grigiore, dal quale non è possibile uscire se non cambiando proiettore (e spendendo parecchio di più). Questione di scelte: ripeterò fino alla noia che non esiste una griglia di valutazione universale, ma questa deve essere parametrata alla classe di appartenenza.

Un’occhiata alla risposta spettrale (vi riporto qui il 60% in condizioni di calibrazione) ci fa comprendere come questo proiettore abbia una tendenza notevole al carattere più freddo di una riproduzione indirizzata ai videogiochi, che alla resa filmica in senso stretto: ma questo rimane un dato di progetto, dove non possiamo far altro che prendere atto della ridotta estensione della zona del rosso (quella che riscalda l’immagine) a vantaggio di un blu alto e rilevante.

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Per quanto riguarda il valore del CLO (Colour Light Output – rilevato in condizioni standard), devo dire di aver visto con sorpresa un’efficienza superiore al 100%! Il valore misurato per il bianco (facendo la media delle nove misure prese negli appositi riquadri del pattern bianco) è pari a 1840.65 Lumens (direi anche “eccessivamente” coincidente con il valore assoluto di una sola misura). Come potete vedere non è particolarmente uniforme, presentando una serie di “salti” da 1687 a 1965 Lumens: d’altro canto continuo a sottolineare la classe di appartenenza del proiettore ed il fatto che si tratti di tre pannelli (meno facili da allineare in modo perfetto se non ricorrendo a controlli di produzione che alzerebbero il prezzo all’utente). Le rilevazioni con i tre pattern a zone di rosso, verde e blu alternati conducono ad un valore di 1854.94 Lumens, ossia di più del valore del bianco da solo!

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Onestamente vi devo dire che non ne comprendo la ragione in modo rapido, se non ricorrendo ad “arrampicate sugli specchi” tipo inserimento di filtri e loro efficienza nel percorso ottico, controllo automatico del livello del bianco od altro. Ho fatto fare misure alternative ad un’altra persona e mi sono confrontato con Epson Italia, che ha rilevato situazioni analoghe. In conclusione: questa misura mostra ciò per cui è stata pensata, ossia che effettivamente un pannello LCD presenta un’efficienza cromatica superiore al DLP (almeno fino a questo momento, dato che ne ho valutati ancora troppo pochi per creare una statistica…). Nella pratica significa che la resa cromatica alle alte luci rimane fedele: vi posso testimoniare questa cosa personalmente, dato che mi è successo di vedere la tonalità di un rosso (che conosco molto bene) riprodotta in modo diverso dal previsto da un DLP (business, quindi con una ruota colore dotata di un ampio segmento del bianco), mentre la stessa veniva resa correttamente da un LCD. Farò comunque altre misure per verificare con numeri più ampi questo comportamento.

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Andrea Manuti

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