Grazie alla disponibilità di Gruppo Garman abbiamo avuto la possibilità di provare in anteprima uno di videoproiettori a tiro ultra corto più attesi del mercato, il nuovo Samsung LSP7T. L’esemplare che ci è stato messo a disposizione dal padrone di casa Fulvio è ancora in veste di “pre-serie”, con l’effettiva commercializzazione nel nostro paese che dovrebbe avvenire tra la fine dell’anno e l’inizio del 2021.
Il nuovo The Premiere LSP7T è un videoproiettore a tiro ultra corto dotato di matrice DLP con DMD da 0,47″ a vobulazione in grado quindi di riprodurre immagini a risoluzione 4K Ultra HD (3840 x 2160 pixel) sia in SDR che in HDR nei formati HDR10, HDR10+ e HLG. E’ dotato di sorgente luminosa laser da 2200 lumen dichiarati, sufficienti per riempire adeguatamente schermi fino a 120 pollici. Il tiro (cortissimo) dell’ottica consente di proiettare su uno schermo da 100 pollici ad appena 30 cm di distanza e le dimensioni piuttosto compatte lo rendono facilmente mimetizzabile tra l’arrendamento del vostro salotto.
A distinguere questo modello dalla concorrenza è l’ormai classica e familiare interfaccia Samsung, con la sua Smart TV Tizen e il vasto corredo di applicazioni e servizi. E’ anche presente il sintonizzatore TV (solo satellitare sul modello di pre-serie) e una vera e propria soundbar integrata da 30 W in configurazione 2.2 canali compatibile con le tracce PCM, Dolby Digital e Dolby Digital Plus.
Sebbene i proiettori a tiro ultra corto (anche detti UST – Ultra Short Throw) siano pensati in tutto per tutto come sostituti di una grande (enorme) TV, per funzionare al meglio hanno però bisogno di uno schermo di tipo ALR (Ambient Light Rejection) particolare, in grado di riflettere unicamente la luce che arriva dal basso e con un angolo molto stretto, ma al contempo di assorbire la luce ambientale per cercare di mantenere un adeguato livello di contrasto percepito. Schermi ALR piuttosto costosi e che Samsung non prevede di abbinare alla vendita del suo nuovo UST LSP7T (né tanto meno del fratello maggiore LSP9T).
Nel corso di questo primo contatto, avevamo a disposizione uno schermo ad alto contrasto, ma non un ALR adatto a un “ultra corto”, e abbiamo quindi preferito giudicare ed effettuare misure preliminari su un più “classico” schermo da 120 pollici a guadagno unitario e in ambiente buio controllato. Sin dalla prima accensione (grazie alla sorgente luminosa laser, praticamente immediata) abbiamo apprezzato la bontà del progetto con un’immagine “televisiva” assolutamente appagante, luminosa e ben contrastata.
Il telecomando è lo stesso dei TV di ultima generazione del colosso coreano, così come l’interfaccia e il menù. Alcune voci sono, per forza di cose, leggermente diverse rispetto a quelle dei TV (è presente una sezione dedicata alla geometria e la messa a fuoco, ad esempio), ma l’impatto è decisamente familiare e ci ha consentito di procedere velocemente alle misurazioni e a una veloce sessione di calibrazione sia SDR che HDR.
Out the box questo esemplare (e ci teniamo a sottolinearlo più volte considerando che trattasi di un sample di pre-serie) ha evidenziato una certa tendenza al verde, confermata anche dal più che lusinghiero dato di luminanza di picco a schermo di oltre 100 nit. Ma i fondamentali di partenza del preset “Cinema” sono tutto sommato corretti e sono stati sufficienti i controlli di bilanciamento del bianco alle alte e basse luci (ma sono presenti anche i 20 punti e un completo CMS) per recuperare lo scarto e riportare la scala dei grigi e il gamma entro i parametri di riferimento con un dE finale di poco superiore a 1.
Calibrato il flusso luminoso è sceso a poco meno di 100 nit, il nero si attesta a 0,1 nit (non contenutissimo, quindi), per un contrasto nativo di 850:1, mentre la copertura gamut REC709 risulta completa. L’immagine calibrata è apparsa davvero appagante e durante la visione dei contenuti SDR i quasi 100 nit ci hanno davvero regalato la piacevole sensazione di avere di fronte una enorme TV da 120 pollici, anche perché il contrasto Intra-Frame (quindi con le immagini effettive, non il “classico” on / off) è molto più incisivo.
In HDR viene riproposta nuovamente la stessa tendenza ad enfatizzare il verde, con un picco di luminanza che raggiunge addirittura i 130 nit (sempre sullo schermo di questa preview). La curva di tone mapping EOTF è, invece, piuttosto conservativa, a discapito della resa dinamica dei toni medi. Con la calibrazione si riesce a recuperare un po’ di dinamica intermedia e soprattutto a linearizzare la scala dei grigi. La visione è anche in questo caso assolutamente piacevole, ma avremmo, appunto, gradito quel “punch” in più nei toni medi. Nulla che non sia rimediabile con una gestione elettronica maggiormente ottimizzata.
Un accenno anche alla soundbar integrata, dalla resa davvero sorprendente e in grado di sonorizzare senza alcuna fatica il nostro ambiente di proiezione. Buona l’estensione in frequenza nonché la separazione dei canali. Insomma sembrava di avere a che fare con una vera e propria soundbar dedicata.
Un primo approccio complessivamente molto positivo e non vediamo l’ora di vederlo alla prova in veste definitiva con uno schermo ALR dedicato. Ringraziamo nuovamente Gruppo Garman per l’ospitalità e la disponibilità.
Per maggiori informazioni: Gruppo Garman
Fonte: Redazione