Impressioni d'uso
L’AX900 è, senza ombra di dubbio, il televisore LCD più evoluto disponibile sul mercato italiano. Se la risoluzione nativa 3840 x 2160 punti del pannello è già un ottimo biglietto da visita, sono in realtà la retroilluminazione Full LED con Local Dimming, la raffinata elettronica di elaborazione delle immagini, l’equilibrio dei preset di calibrazione, la versatilità di calibrazione e le avanzate funzionalità multimediali a marcare la differenza. Appena acceso, il nuovo AX900 ci ricorda il feeling dei migliori plasma del costruttore nipponico (e in particolare l’ultimo top di gamma ZT60). Se con le trasmissioni digitale terreste in standard definition, non possiamo attenderci miracoli dall’upscaling, nonostante un quadro complessivo sempre pulito e omogeneo, la situazione cambia notevolmente con le trasmissioni in alta definizione e soprattutto con i film in Blu-ray. Siamo rimasti favorevolmente colpiti dall’intervento della funzionalità “Ottimizzatore risoluzione” (impostabile su Off, Minimo, Medio e Massimo) che, anche impostato al massimo, non genera artefatti (molto dipende dalla qualità della sorgente) e lavora egregiamente in congiunzione con il “classico” sharpness (che abbiamo potuto impostare anche ad un livello elevato). Peccato solo che abbia i preset e non si possa intervenire manualmente sulle regolazioni.
Nonostante abbiamo di fronte un LCD di diagonale importante, dobbiamo fare un plauso a Panasonic per la scelta del pannello, praticamente privo di difetti di uniformità. Grazie poi all’emissione di retroilluminazione Full LED a 128 zone con Local Dimming, il contrasto percepito è superiore a qualsiasi TV LED Edge che abbiamo avuto modo di provare fino ad oggi (anche superiore a quello dell’ottimo AX800 della stessa Panasonic) e l’elettronica lavora ottimamente anche nel contenere eventuali “aloni” o “luce spuria” tipici del Local Dimming: sono leggermente visibili in una stanza oscurata con le icone dell’OSD in alto a sinistra (quelli per segnalare, ad esempio, la sorgente in uso), mentre non sono percepibili con la scacchiera ANSI per la misurazione del contrasto. Durante la normale visione, l’intervento del Local Dimming non viene mai percepito neanche durante frequenti sbalzi di dinamica (come la scena dell’interrogatorio di “Oblivion”), restituendo un ottimo contrasto, un apprezzabile dettaglio alle basse luci e un esemplare livello del nero (seppur non da riferimento assoluto). Ottima e da riferimento, invece, la resa cromatica, molto naturale e mai troppo satura.
Buona la risoluzione in movimento, che senza interpolazione dei frame abbiamo verificato essere di poco inferiore alle 400 linee orizzontali, per poi immediatalmente salire a 1080 linee (se non oltre, ma non siamo in possesso di un benchmark in Ultra HD) già con l’ “Intelligent Frame Creation” impostato su minimo. E’ possibile aumentare ultiormente la fluidità delle immagini con le impostazioni “Media” e “Massima”, anche se l’effetto telenovela e qualche artefatto di troppo sono subito dietro l’angolo. L’impostazione minima è invece apprezzabile anche durante la visione dei film in Blu-ray a 24 fotogrammi al secondo. L’AX900 non risulta invece il televisore ideale per le sessioni di videogiochi, per via di un input lag abbastanza elevato (ma da un pannello di tipo IPS sarebbe stato difficile attendersi una resa diversa).
Il nuovo AX900 diventa assolutamente spettacolare con le immagini a risoluzione nativa Ultra HD (ma anche 4K 4096 x 2160 punti, che accetta senza alcuna difficoltà). Abbiamo riprodotto immagini sia codificate in Mpeg4, sia in HEVC, con il media-player interno (via periferiche USB) che non ha mai tentennato minimamente anche con contenuti a 50 o 60 fps e la possibilità di caricare eventuali calibrazioni anche per le riproduzioni multimediali.
Per contenuti fino a 50/60 Mbps è possibile utilizzare normali periferiche USB, mentre per contenuti da 100 Mbps e oltre, è meglio optare per una scheda di memoria SDXC via relativo slot, per non rischiare di incorrere in inevatibili scatti o incertezze dovuti alla banda passante. Le immagini risultano estremamente dettagliate, “tridimensionali” e “moribide” da guardare (passatemi il termine, che uso per rendere l’idea di un’immagine estremamente compatta e dettagliata, senza picchi “razor” che possono apparire quasi artificiosi, a volte). Ottimo anche il comparto di streaming DLNA e la possibilità di riprodurre filmati anche da container MKV (a qualisasi risoluzione e anche in Ultra HD).