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Proiettore Epson EH-TW5200 – La prova

Impressioni d’uso e conclusioni

art epson5200 31 - Proiettore Epson EH-TW5200 - La prova

Per la prova di visione ho proiettato le immagini su un schermo di 190 cm di base, pienamente sufficiente per controllare le prestazioni di questa macchina, che mi ha accompagnato nella visione di svariati film. Il commento è, fortunatamente e come al solito, perfettamente allineato alle misure. Una volta calibrato, abbiamo un proiettore che restituisce colori gradevoli e bilanciati, anche se con una caratteristica piuttosto “fredda” (la risposta spettrale non mente mai, da questo punto di vista), che non è possibile alterare in modo significativo. La linearità del gamma è la responsabile di un comportamento che si può definire eccellente fino a qualche Lumen di emissione luminosa (diciamo scene medie e medio-buie, per capirsi), dove la leggibilità di particolari e sfumature è garantita, così come la corretta palette cromatica. Al di sotto, ovvero nelle scene con particolari molto bui ed in quelle mediamente molto scure, la situazione si inverte e l’Epson presenta un grigio medio uniforme che tende a far sparire tutto.

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La ragione è l’impossibilità del proiettore alla riproduzione di un valore assoluto che scenda al di sotto del Lumen: semplicemente, il TW5200 alza bandiera bianca e vi dice “Cercati un proiettore che costi di più!”. Se riuscite ad isolare mentalmente i particolari sullo schermo o provate ad impiegare una tela grigia invece che bianca, la situazione percepita od oggettiva può migliorare, questo è certo. Ma ovviamente dobbiamo considerare il tipo di destinazione d’uso e la cifra investita: non credo abbia senso spendere 800 Euro per un proiettore e 1000 per lo schermo, non credete?

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Ritengo quindi che questo LCD possa essere impiegato con eccellenti risultati come secondo proiettore (è anche facilmente trasportabile, pur non appartenendo alla categoria dei portatili in senso stretto), come macchina dedicata ai giochi od alle presentazioni professionali, oppure, senza alcuna controindicazione, come strumento di intrattenimento calcistico o sportivo.

In questi casi sappiamo bene come la componente emozionale dell’evento che si sta guardando prenda il sopravvento e, quindi la capacità di poter riempire uno schermo che arriva tranquillamente ai due metri e mezzo di base (e mi spingo a dire anche tre, se lo lasciate in default) con una riproduzione cromatica di livello, siano garanzia di un risultato allineato alle aspettative e soprattutto alla cifra investita per l’acquisto. Penso a ristoranti, pub, bar e tutti quei luoghi pubblici dove una macchina del genere può essere sfruttata fino alla vita di almeno un paio di lampade, con un investimento molto basso. In ogni caso, se avete comunque un budget ridotto, la chiave di lettura di un Home Theater di attacco, ossia come primo proiettore, può anche essere presa in considerazione, quando le aspettative non siano quelle della macchina di riferimento. A voi la scelta!

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Andrea Manuti

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