Home » Articoli » Proiettore Vivitek QUMI Q5 – La prova

Proiettore Vivitek QUMI Q5 – La prova

Impressioni d’uso

art qumi trequarti 24 08 14 - Proiettore Vivitek QUMI Q5 - La prova

Vi posso dire che il Qumi Q5 assolve pienamente ai compiti per i quali è stato progettato. Nel senso detto all’inizio di questo articolo, ossia come proiettore di back-up o visualizzatore di foto e filmati in condizioni di emergenza o dove sia necessaria una notevole rapidità d’uso. Non è, e non può essere, una macchina da Home Theater assoluto, ma questo penso non possa venire in mente a nessuno, nemmeno ai suoi progettisti. Il livello del nero (comunque sollevato rispetto ai suoi “concorrenti HT veri”) lo risolviamo con il solito trucchetto: concentriamo la nostra visuale solo sulla parte illuminata. Il resto lo fanno dei colori che sono sempre gradevoli e piacevoli da osservare (un po’ ammorbiditi con il trucchetto del rosso di cui vi ho detto), non stancanti ma sufficientemente dotati di sottigliezze da poter guardare un film, consci del fatto che non stiamo perdendo la metà del lavoro compiuto dal direttore della fotografia. La riproduzione è credibile e la visione sullo schermo è tale da farci concentrare sul film stesso e non sulle sue mancanze visuali. Questo per quanto attiene al comparto video HD. Per completezza e per non pensare di aver trovato l’eden in Terra diciamo anche che dall’ottica (che di certo non è il pezzo forte di questa macchina) fuoriesce una quantità di luce spuria notevole, che va a sporcare ciò che arriva sullo schermo. Questo, per migliorare la situazione, dovrebbe non essere un 244 di base come nel mio caso, ma della effettiva dimensione scelta per la proiezione. In questo modo la luminosità esterna va a finire fisicamente fuori dall’area di proiezione e da’ meno fastidio.

art qumi 11 24 08 14 - Proiettore Vivitek QUMI Q5 - La prova

Nelle due immagini che si vedono sopra e sotto, guardando attentamente potete vedere in quella superiore le barre grigie di un nero che nero non può essere. Nella seconda (a parte ovviamente il formato che è diverso) questa situazione è migliorata (nella seconda foto) dall’aver usato uno schermo (oltretutto grigio a reiezione di luce ambientale) che, con la sua cornice, contribuisce a staccare meglio l’immagine dal resto ed a migliorare il contasto soggettivamente percepito. Sono piccoli trucchi che potete usare solo se avete in mente un’installazione stabile del Qumi; altrimenti, anche il classico muro bianco andrà bene lo stesso…

art qumi 12 24 08 14 - Proiettore Vivitek QUMI Q5 - La prova

Ho tentato anche l’improbabile, nel senso di snaturare a forza questa macchina: la proiezione sui miei classici 244 cm. di base. Risultato? Beh, certo, non siamo al top di quanto oggi ci siamo abituati a vedere, nel senso che la chiusura totale di qualunque sorgente luminosa esterna diviene tassativa, al limite della dark room (il che fa a pugni, me ne rendo conto, con l’installazione di questa macchinetta). Ma se vogliamo tentare l’avventura, o per sfida o per tigna o per rottura della macchina principale, si può anche fare (chiaramente, in modalità Normal). Non voglio apparire blasfemo, ma un proiettore che ho amato come pochi, ovvero il citato Sony VPL-VW200 di tanti anni fa, mi fornì, in condizioni di calibrazione, 154 Lumens. Prendete questa affermazione con le molle, dato che lì avevamo una macchina da 0.025 Lumens di nero e di livello assoluto in termini di Home Theater (anche se dell’epoca: parliamo del 2008), ed interpretiamola solo per il livello massimo di cui un proiettore è capace. Non sto dicendo che il Qumi Q5 ed il Sony VW200 siano la stessa cosa, ma che se 154 Lumens erano sufficienti per uno schermo da 244 cm. nel 2008, ci possiamo anche accontentare di 189 nel 2014! Si sente la mancanza di una risoluzione 1080? Probabilmente no, dato che siamo mentalmente disposti ad un compromesso. Il tecnologo che è in me, o se volete l’appassionato che vuole tutto, vi dice anche che se avessi a disposizione una risoluzione 1920 x 1080, pur nella consapevolezza di non averne tutto il bisogno del mondo, sarei più contento ancora: d’altronde il mio smartphone è 1080 pur essendo solo di 5”… anche se la razionalità mi fa dire che su 5” il 1080 non lo percepisco nemmeno se mi sguercio a distanze di visione improbabili! Qui forse mi farebbe piacere avere un 1080 con 250-300 Lumens veri nello stesso form factor, per dire di avere quasi l’empireo: ma non esageriamo!

Se invece usiamo questo proiettorino come televisore, le cosa vanno ovviamente ancora meglio: abbiamo così la possibilità di fermarci ai 60” di cui parlavo all’inizio, che rappresentano un display attuale ed anche molto grande. Non nel prezzo, ovviamente. A questo punto la “densità” dell’immagine sullo schermo è ampiamente sufficiente per essere percepita come adeguata, e siamo all’interno di quanto suggerisce il costruttore (che parla di un massimo di 90”), e la macchina lavora per quello che realmente può fare. L’installazione può avvenire anche su un mobile (ovviamente dovete bloccarlo per evitare scivolamenti) oltre che sul classico treppiede che è la sede naturale, ed avendo a disposizione il classico tavolino basso dove nel ripiano inferiore mettete le sorgenti, il Qumi può tranquillamente funzionare da televisore, sfruttando due elementi. Il primo è che proietta con un angolo tale da sollevare l’immagine del 10% in altezza rispetto alla distanza di proiezione (in pratica, a due metri di distanza dallo schermo l’immagine è alta 20 cm. più del piano dove è posto il Qumi), il secondo è che la macchina è dotata di una funzione di auto-keystone che funziona decentemente. Chi mi conosce sa che ABORRO l’uso di questi dispositivi digitali che alterano la qualità dell’immagine, ma qui siamo in una categoria diversa: il compromesso è d’obbligo, e quindi un keystone scarsamente avvertibile come questo non può che aiutare. Ovvio che su una macchina high-end il ragionamento sia diverso, ma tutto va posizionato in relazione alla finalità d’uso (ed al prezzo, lasciatemi dire).

art qumi 4 24 08 14 - Proiettore Vivitek QUMI Q5 - La prova

Il posizionamento del proiettore in una situazione reale: grazie allo shift del 10%, il Qumi può essere sistemato tra noi e lo schermo, senza interferire con la visione

Non posso negarvi che il salto di luminosità percepita tra le due modalità operative è notevole, e quindi passare all’Eco da’ all’inizio qualche dubbio. Ne vale la pena? La risposta per me è senz’altro sì: chiudete bene le luci, ma così potete guardarvi davvero in santa pace un film su 60”! Alla fine, la situazione di visione abituale è stata questa (al meno, ovviamente, della visione di partite od eventi sportivi, dove tornate tranquillamente al Normal mode: ma tanto non dovete cambiare nulla dei parametri di calibrazione ed il risultato è sempre corretto!) e devo dire che mi sono accontentato di neanche 50 Lumens.

In queste condizioni quindi l’uso del Q5 è del tutto gradevole: film “al volo”, televisione, fotografie, proiettore per le vacanze, presentazioni di lavoro: può fare di tutto, e lo fa sempre in maniera adeguata. Non uso il termine eccellente, perché altrimenti potreste pensare “Andrea Manuti è impazzito e si è venduto al mercato, giudicando come ottime macchine di fascia bassa”. Non è così: credo solo che tutto vada collocato nella giusta e nativa categoria di appartenenza, e chi spende 700 Euro per un proiettore sa che non sta facendo l’acquisto unico e definitivo.

P.S. Non so quanto vi possa interessare, ma l’esemplare che mi è stato mandato in prova l’ho acquistato…

Condividi su:

Andrea Manuti

X