Come ampiamente preventivato (vedi news), Apple ha rinnovato non solo la gamma iPad, ma anche tutte le linee desktop, ad eccezione del Mac Pro. Gli iMac si arricchiscono di una nuova serie di prodotti, che va ad affiancare quella già presente sul mercato. I nuovi modelli sono gli iMac Retina 5K, dotati di un nuovo pannello LCD IPS da 27″, con risoluzione pari a 5120 x 2880 pixel. Il conteggio globale dei pixel si attesta a ben 14,7 milioni. Rispetto al modello da 27″ attualmente in commercio, dotato di display QHD, 2560 x 1440 pixel, abbiamo, quindi, una risoluzione esattamente quadrupla.
Il design non è mutato: lo spessore è rimasto esattamente lo stesso, 5mm lungo i bordi. Per gestire il display 5K, con la dovuta banda passante, Apple ha progettato un nuovo timing controller (TCON), una sorta di “cervello dello schermo”. Il nuovo TCON raggiunge un’ampiezza di banda di ben 40Gbps. Un’altra innovazione è la “passivazione organica”, mutuata dai display Retina di iPad. Questa soluzione separa i pixel dai segnali che li attivano, evitando le interferenze che potrebbero crearsi tra numerosi pixel così ravvicinati. In questo modo si evitano dispersioni di energia durante la trasmissione dei segnali.
Per migliorare il rapporto di contrasto, è stato utilizzato il “fotoallineamento”, una tecnica che sfrutta la luce UV per uniformare il film che riveste il TFT e il filtro del colore, così da poter allineare le molecole dei cristalli liquidi con estrema precisione. L’angolo di visione è stato ottimizzato grazie a uno strato di compensazione, che controlla il modo in cui la luce esce dallo schermo. Il risultato ottenuto si traduce in colori più fedeli, anche da posizioni angolate, e in una migliore capacità di preservare il livello del nero. Tutti i display Retina 5K sono già pre-calibrati, per offrire una migliore qualità dell’immagine, senza necessità di intervento da parte dell’utente. L’ultimo accorgimento, per quanto riguarda lo schermo, è inerente ai LED per la retroilluminazione: la tipologia utilizzata è quella ad alta efficienza, capace di consumare il 30% in meno, nonostante la risoluzione quattro volte superiore.
I processori integrati sono gli Intel Core di quarta generazione: il modello base dispone di un i5 quad-core a 3,5GHz, ma si può optare anche per un i7 a 4GHz. La RAM installata parte da 8GB DDR3, con un massimo di 32GB. Per l’archiviazione dei dati viene fornito, nella dotazione standard, il Fusion Drive da 1TB. Questa tecnologia combina l’ampio spazio di archiviazione dei dischi rigidi tradizionali con l’altissima velocità degli hard disk allo stato solido, fornendo un ottimo compromesso tra prestazioni e capacità di stoccare grandi quantità di dati. Come opzioni sono disponibili il Fusion Drive da 3TB o unità unicamente SSD, da un minimo di 256GB fino a un 1TB. La GPU passa da NVIDIA ad AMD: la base è costituita da una Radeon R9 M290X con 2GB di memoria GDDR5, con la possibilità di optare per una Radeon R9 M295X con 4GB di memoria GDDR5.
I connettori disponibili includono quattro porte USB 3.0, l’uscita combinata audio digitale ottico/cuffie, lo slot SDXC, la porta Gigabit Ethernet, due porte Thunderbolt 2, fino a 20Gbps, il Wi-Fi 802.11ac e il Bluetooth 4.0. L’audio in ingresso viene catturato da un doppio microfono, mentre per il video troviamo una webcam FaceTime HD. Il suono viene riprodotto da due speaker stereo. iMac Retina 5K è proposto a partire da 2.629 Euro.
L’altra novità, che riprende anche il tema con cui era stato annunciato l’evento (“E’ passato fin troppo tempo”), è il Mac Mini, che viene aggiornato dopo moltissimo tempo. Anche in questo caso non viene modificato il già ottimo form factor. L’estetica è immutata, come anche le dimensioni, 19,7cm per lato, con un’altezza di 3,6cm. Ricordiamo che l’alimentatore è integrato all’interno, un risultato davvero degno di nota.
La base hardware viene completamente rinnovata, utilizzando componenti derivati da quelli montati sui Macbook Pro. I processori sono Intel Core di quarta generazione: la base è un i5 dual-core a 1,4GHz, per poi salire progressivamente, con i5 dual-core a 2,6GHz, i5 dual-core a 2,8GHz, e infine i7 dual-core a 3GHz. Per la RAM vengono utilizzati moduli LPDDR3, da un minimo di 4GB a un massimo di 8GB. Lo spazio di archiviazione ripropone i dischi meccanici a 5.400RPM, nei tagli da 500GB o 1TB, con la possibilità di equipaggiare un’unità Fusion Drive da 1TB.
La GPU base è un’integrata Intel HD Graphics 5000, mentre sui modelli superiori viene fornita una Intel Iris Graphics, nettamente più prestante, anche per gli utilizzi video-ludici. Le connessioni poste sul retro includono due porte Thunderbolt 2, fino a 20 Gbps, quattro porte USB 3, un’uscita HDMI (supporta segnali Ultra HD fino a 30Hz e 4K fino a 24Hz), uno slot SDXC, una porta Gigabit Ethernet, un ingresso audio su jack da 3,5mm, un’uscita cuffie e il ricevitore IR per il telecomando. Presenti anche il Wi-Fi 802.11ac e il Bluetooth 4.0.
Il listino parte da 519 Euro, salendo a 719 Euro per l’i5 a 2,6GHz con 8GB di RAM, hard disk da 1TB e GPU Intel Iris Graphics. La configurazione con i5 a 2,8GHz e Fusion Drive viene proposta, invece, a 1.019 Euro. Per tutte esistono ulteriori possibilità di personalizzazione.
Per maggiori informazioni: iMac Retina 5K; Mac Mini
Fonte: Apple