Gli audiofili di lungo corso ricorderanno Orpheus HE90, le cuffie elettrostatiche realizzate da Sennheiser nel 1991. Orpheus non includeva solo le cuffie, ma anche un amplificatore a valvole, specificamente progettato per ricreare un’esperienza ai massimi livelli. A quasi 25 anni di distanza, il produttore tedesco ha realizzato una nuova versione di Orpheus, frutto di un lavoro durato per oltre dieci anni.
Le cuffie, elettrostatiche come sul precedente modello, sono state realizzate a mano in Germania, con componenti come i diaframmi rivestiti in platino. Anche l’amplificatore utilizza soluzioni ricercate: lo chassis è in marmo di Carrara, con meccanismi motorizzati per le valvole, le manopole e il vano che contiene le cuffie. All’accensione le valvole e le manopole escono dal corpo dell’amplificatore, mentre il vano che contiene le cuffie (con la parte superiore in vetro) si apre.
Parte dell’amplificazione è stata collocata direttamente all’interno delle cuffie. Secondo Sennheiser, questa scelta ha permesso di ridurre l’interferenza potenzialmente causata dall’uso di lunghi cavi. Orpheus è un prodotto aperto all’utilizzo di musica liquida. Sono infatti disponibili tre ingressi digitali: ottico, coassiale e USB Tipo-B. A questi si aggiungono le connessioni analogiche: troviamo due ingressi e due uscite, tutti disponibili in versione bilanciata e sbilanciata.
Il DAC integrato è un chipset ESS SABRE ES9018, capace di supportare una qualità fino a 384kHz / 32-bit, oltre alla riproduzione di file DSD fino a 5,6MHz. Il numero di pezzi prodotto da Sennheiser sarà molto limitato: si parla di 250 unità all’anno, a partire dalla metà del prossimo anno.
La tiratura molto limitata (già utilizzata per la versione del 1991: ne furono realizzati circa 300 esemplari) e tutte le caratteristiche descritte hanno un impatto notevole sul prezzo: il listino britannico è fissato circa 50.000 Euro.
Per maggiori informazioni: sito ufficiale (in inglese)
Fonte: Sennheiser