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Tidal: liquidità in cassa per altri sei mesi?

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Secondo indiscrezioni in arrivo dalla Norvegia, Tidal avrebbe liquidità in cassa per appena altri sei mesi. La piattaforma musicale in streaming non riesce a fare breccia tra gli appassionati di musica, nonostante sia stata tra le prime ad offrire abbonamenti in qualità lossless (FLAC 44,1 kHz). Nel 2016, Tidal ha registrato perdite pari a 44 milioni di dollari e, nonostante l’ingresso dell’operatore di telefonia mobile Sprint con un investimento di 200 milioni di dollari, il servizio musicale fondato da Jay-Z non sembra in grado di invertire la tendenza.

Troppo pochi gli abbonati e un servizio che, in termini di funzionalità, appare anni luce indietro rispetto a quanto proposto da Spotify. Stando ai freddi numeri, ad inizio 2016 Tidal annunciava circa 3 milioni di abbonati, anche se diversi analisti riportavano numeri decisamente inferiori (meno di 1 milione di abbonati) e da allora non sono più stati rivelati numeri “ufficiali”. Anche a voler prendere per buoni i 3 milioni di abbonati, basti pensare che Spotify ha superato la scorsa estate quota 60 milioni di abbonati Premium e che Apple Music ha raggiunto quota 30 milioni di abbonati lo scorso settembre.

Sono stato recentemente abbonato a Tidal pe qualche mese, proprio perché volevo lo streaming in qualità lossless e la qualità d’ascolto era davvero ottima, ma dal punto di vista funzionale la piattaforma è davvero troppo acerba, poco intuitiva e per niente interoperabile tra dispositivi. Risultato? Sono tornato a Spotify: la qualità audio è sicuramente inferiore (si spende anche meno), ma la semplicità d’uso, l’interfaccia e l’interoperabilità tra dispositivi sono semplicemente di un altro pianeta. Se in molti la pensano come me, non è difficile immaginare che Tidal possa effettivamente giungere al capolinea…peccato!

Fonte: The Verge

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Gian Luca Di Felice

Email: gianluca@tech4u.it. Amministratore e direttore di Tech4U. Appassionato di musica, cinema e informatica, ho collaborato con i più importanti mensili audio-video e quotidiani nazionali. Sono stato anche consulente per aziende di authoring DVD e Blu-ray e posseggo l’attestato “ISF Level II Certified Calibrator” per la misurazione e calibrazione di TV, monitor e videoproiettori.
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