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TV Ultra HD Panasonic TX-65AX800 – La prova

Impressioni d'uso

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AX800 offre molte possibilità di intervento e varie modalità video. Cosa scegliere come base di partenza? Le due modalità THX, Cinema e Bright Room, offrono buone prestazioni, soprattutto la seconda, indicata per una visione in ambiente fortemente illuminato. La scelta migliore, però, è costituita dalla modalità Professionale. Generalmente si tende a preferire la 1, perché la 2 si utilizza per una eventuale calibrazione con stanza completamente oscurata (non a caso, abilitando la modalità ISF, le voci vengono cambiate in ISF Giorno e ISF Notte). Non ci si deve lasciar spaventare dal nome: non è necessario alcun intervento, i valori preimpostati sono già ben più che soddisfacenti. Gli utenti più curiosi ed esperti troveranno comunque tutti gli strumenti necessari per ottenere una taratura praticamente da riferimento. Il livello del nero è ottimo per un pannello LCD: il valore misurato è compreso tra le 0,04 e le 0,05 candele al metro quadrato, e questo senza l’ausilio dell’elettronica. Si tratta di una qualità da sottolineare con attenzione: sui LED Edge il local dimming viene ottenuto con alcuni artifici, poiché mancano i LED posti a ridosso del pannello, che consentirebbero un controllo realmente accurato. Questo limite non consente ai TV di abbassare il livello del nero se le immagini a video contengono molte porzioni luminose. Le ottime prestazioni del pannello, riguardo al livello del nero, permettono di restituire un rapporto di contrasto elevato in qualunque situazione.

Attivando il local dimming, tramite l’Adaptive Backlight, si agisce sulle scene più scure, permettendo di elevare ulteriormente il contrasto. L’impostazione minima non è particolarmente efficace: il nero si abbassa visibilmente, ma a discapito dell’intelligibilità dei particolari, che tendono ad affogare nel buio. Ne risulta un quadro che perde tridimensionalità, apparendo più “piatto” di quanto dovrebbe. Medio e massimo funzionano decisamente meglio. Il nero è lievemente più basso, rispetto a minimo, ma senza andare ad inficiare la riproduzione dei dettagli sulle basse luci. Sono proprio queste ultime, cioè le immagini più buie, a far emergere la bontà della tecnologia Studio Master Drive. La soluzione approntata da Panasonic è assolutamente efficace: la saturazione dei colori non viene penalizzata, come purtroppo accade spesso sugli LCD, quando la luminosità delle immagini a schermo tende ad essere molto bassa. Il consiglio, per quanto riguarda l’Adaptive Backlight, è di optare per l’impostazione media, preferibile per via delle contenute fluttuazioni di luminosità, visibili solo quando la schermata è quasi completamente nera.

Complessivamente il local dimming è convincente: il TV non vi ricorre con eccessiva enfasi, privilegiando l’equilibrio rispetto a una forzata riduzione del livello del nero. I limiti consistono in una precisione non sempre ottimale, che si traduce in qualche fuga di luce o blooming, cioè una piccola percentuale di luce che filtra dalle zone illuminate a quelle dove è attivo il local dimming. Non si tratta comunque di difetti di grave entità: la qualità delle immagini non ne risulta pregiudicata.

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Una funzione da attivare senza remore è il Formato 16:9, che diminuisce considerevolmente la luminosità delle bande nere. La decisione di non spegnere completamente la retroilluminazione segna una differenza rispetto a TV di altri marchi. Il risultato è comunque apprezzabile e conferma quanto abbiamo poc’anzi descritto: la riproduzione delle immagini tende a preferire l’equilibrio, a costo di sacrificare “l’effetto wow” che da un lato può colpire, ma dall’altro lascia scoperto il fianco, mostrando limiti di vario genere. Si tratta di una scelta che ci sentiamo di appoggiare.

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AX800 non è dunque una TV che teme la riproduzione delle scene notturne: la capacità di tarare la TV in maniera ottimale permette di apprezzare tutti i dettagli visibili nei chiaro-scuri. Un’ulteriore conferma della validità dello Studio Master Drive.

L’uniformità del pannello è buona: non è esente da pecche, come qualunque altro LCD LED Edge sul mercato, ma non presenta particolari criticità. Solo una zona evidenzia una lieve luce spuria proveniente da un angolo, praticamente invisibile durante il normale utilizzo. Per il resto segnaliamo la presenza di una piccola quantità di banding, visibile solo con apposite schermate di test, come la scala di grigi. La visione di Blu-ray, filmati demo e trasmissioni televisive non ha mai messo in luce queste imperfezioni.

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La gestione delle immagini in movimento, come abbiamo visto parlando delle specifiche, è affidata all’Intelligent Frame Creation. Se non si provvede ad attivarla, il TV si comporta come qualunque altro LCD presente sul mercato: le scene con azioni veloci diventano sfocate, perdendo visibilmente dettaglio. Il conteggio delle linee visualizzate si ferma intorno alle canoniche 300. Il consiglio è quello di attivare questa funzione, scegliendo accuratamente il livello di intervento. L’impostazione al minimo è tendenzialmente blanda: l’aumento di dettaglio c’è, ma siamo ancora lontani dalle 1080 linee, con contenuti a 50 e 60Hz. Più utile, invece, l’intervento con i film a 24p: su questo tipo di contenuti può essere apprezzabile un ridotto aumento della fluidità, per non snaturare completamente il feeling della pellicola cinematografica. Se, viceversa, si vuole ottenere un evidente aumento della fluidità, nonché una risoluzione di circa 1080 linee, occorre necessariamente optare per l’impostazione a medio o al massimo. Tra le due consigliamo la prima, per via degli artefatti che insorgono se si imposta il settaggio più elevato. Gli artefatti, però, possono rendersi visibili anche su medio, con alcune scene particolarmente ostiche. E’ del resto un comportamento comune a tutti i sistemi che fanno ricorso alla creazione di nuovi fotogrammi, nessuno escluso. Fortunatamente i casi in cui l’elettronica viene messa in difficoltà sono piuttosto sporadici e anche i difetti visivi sono comunque contenuti.

Ci permettiamo, però, un piccolo appunto a Panasonic: Intelligent Frame Creation sfrutta sia la creazione di nuovi fotogrammi, sia la tecnologia backlight scanning. Il menu non permette di attivare gli interventi separatamente, legandoli indissolubilmente l’uno all’altro. Per il futuro ci piacerebbe poter disporre di una maggiore versatilità, in modo da scegliere se preferire l’interpolazione con maggiore fluidità, oppure il solo aumento del dettaglio sulle immagini in movimento, pagando il prezzo di una minore luminosità. Poter combinare le due voci separatamente, amplierebbe ulteriormente le potenzialità delle TV.

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Il livello di dettaglio è, naturalmente, molto elevato. La tecnologia LCD si sposa molto bene con immagini dalla resa “tagliente”, riuscendo a ricreare un quadro caratterizzato da una moltitudine di piccoli particolari. Tutte queste minuzie, apparentemente poco significative se considerate singolarmente, sono invece importanti nell’insieme. Le immagini acquistano una maggiore “tridimensionalità”, una caratteristica che si riesce a percepire anche da distanze più elevate, rispetto a quelle indicate normalmente per la visione di filmati 4K o Ultra HD. Ovviamente il massimo dell’effetto si ottiene da distanza ravvicinata: la condizione ottimale è quella che vede una proporzione, tra base dello schermo e lontananza dallo stesso, prossima ad un rapporto 1:1.

L’upscaling dei contenuti a risoluzione inferiore a quella del TV è ottimo. Il 4K Fine Remaster Engine si è dimostrato all’altezza, grazie all’uso dell’algoritmo Super Clear Resolution. Il sistema si basa su un database composto da circa 120.000 pattern (delle immagini di riferimento) per ottimizzarne al meglio l’intervento. Ancora una volta emerge la tendenza a bilanciare tutti gli aspetti, quell’equilibrio che abbiamo già citato in precedenza. Si agisce dove il dettaglio può essere recuperato, facendo emergere le trame più fini, quasi invisibili su pannelli Full HD. Al contempo si evita accuratamente di esasperare qualsiasi porzione dell’immagine, preferendo immagini forse meno spettacolari, ma anche prive di fastidiosi difetti (come grana o rumore video).

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Si deve comunque tenere presente che dall’elettronica non si possono pretendere miracoli: questo significa che se i Blu-ray e, più in generale i contenuti in HD, sono perfettamente fruibili, altrettanto non si può dire per i programmi televisivi in Standard Definition. L’altissima risoluzione, unita alle dimensioni molto generose, finiscono per evidenziare impietosamente tutti i difetti dovuti alla scarsa qualità di trasmissione di moltissimi canali.

Chiudiamo con il 3D, sicuramente molto convincente, grazie alla piena risoluzione Full HD delle immagini e alla naturalezza dei colori, nuovamente merito dello Studio Master Drive. La presenza di cross-talk – la sovrapposizione tra immagini per occhio destro e sinistro – è sporadica e legata principalmente a casi limite, dove la quasi totalità dei TV o proiettori 3D entra in crisi, mostrando qualche sdoppiamento. Anche la luminosità è soddisfacente, nonostante l’inevitabile abbattimento dovuto agli occhiali attivi.

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Gian Luca Di Felice

Email: gianluca@tech4u.it. Amministratore e direttore di Tech4U. Appassionato di musica, cinema e informatica, ho collaborato con i più importanti mensili audio-video e quotidiani nazionali. Sono stato anche consulente per aziende di authoring DVD e Blu-ray e posseggo l’attestato “ISF Level II Certified Calibrator” per la misurazione e calibrazione di TV, monitor e videoproiettori.
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