Dopo mesi di polemiche e il fondato rischio di un abbandono del formato per “costi di licenza troppo elevati”, l’HEVC Advance Group rivede al ribasso le royalties per l’uso del codec H.265 / HEVC. Ma facciamo un passo indietro: l’HEVC Advance Group aveva stabilito dei costi per l’utilizzo del codec alla base del 4K Ultra HD sotto qualsiasi forma: software (sia a pagamento che gratuito), distribuzione, nonché hardware come TV, set-top box, media-player, decoder, smartphone, tablet, ecc… In pratica, qualsiasi contenuto codificato in HEVC o dispositivo con supporto HEVC sarebbe stato soggetto a costi di licenza, senza alcun tetto massimo (“tanto produci, tanto mi paghi”).
Questo tipo di approccio ha fatto storcere più di qualche naso, provocato ritardi nell’adozione “di massa” dell’Ultra HD e spinto alcune realtà a valutare il passaggio a soluzioni di codifica dei contenuti alternative e open-source (come il VP9 o il VP10 di Google). Una situazione che avrebbe messo in grave rischio tutta l’industria, da diversi anni ormai focalizzata sul supporto al codec H.265 / HEVC (vedi TV compatibili, l’ormai imminente formato Ultra HD Blu-ray, sorgenti varie, nonché decoder broadcasting TV).
Per evitare questo clamoroso boomerang e il rischio obsolescenza di gran parte dei dispositivi Ultra HD venduti fino ad oggi, l’HEVC Advance Group è tornata sui suoi passi, diminuendo i costi di licenza, rendendoli gratuiti per tutte le applicazioni senza scopo di lucro e stabilendo dei tetti annuali massimi forfettari. In sostanza, i costi di licenza sono stati complessivamente quasi dimezzati ed i tetti massimi annuali stabiliti tra i 2,5 milioni ed i 40 milioni di dollari a seconda del servizio o dei dispositivi. Cifre elevate, ma comunque affrontabili da realtà del calibro di Apple, Netflix, Samsung o Sony (giusto per citare qualche esempio). L’utilizzo del codec HEVC sarà, invece, totalmente gratuito per la produzione di contenuti senza costi per l’utente finale (canali TV commerciali, siti web gratuiti, ecc…). Realtà che prevedono, invece, un abbonamento per l’utente finale, dovranno pagare la licenza d’uso (vedi Sky, Mediaset Premium e tutti i servizi in streaming VOD come Netflix, Infinity o Sky Online).
Per maggiori informazioni: comunicato stampa e documentazione (in inglese)
Fonte: HEVC Advance Group