Mentre in Italia rimangono ancora troppo pochi i canali in alta definizione su digitale terrestre, in Francia si pianifica già l’arrivo dei primi canali in Ultra HD. La sperimentazione è già partita in alcune zone (specie nell’area parigina), ma l’arrivo su scala nazionale avverrà in due fasi. Una prima fase, da qui al 2016, punta a trasmissioni Ultra HD su digitale terrestre DVB-T con codifica Mpeg4 e relativa scomparsa dei canali codificati in Mpeg 2 (la standard definition). Successivamente avverrà il progressivo passaggio al digitale terrestre di seconda generazione DVB-T2 con adozione del codec HEVC, sia per le trasmissioni in Ultra HD che per quelle in HD. Sul digitale terrestre DVB-T rimarranno esclusivamente i canali standard definition con codifica Mpeg 4.
L’obiettivo finale, previsto per il 2020 / 2022, sarà un completo passaggio allo standard DVB-T2 in HEVC, con anche offerte di canali in Ultra HD a 10 bit, gamut REC.2020, fino a 100 fotogrami al secondo e HDR. Il tutto compatibilmente con le frequenze disponibili (prima avverrà l’abbandono del DVB-T e meglio sarà), i miglioramenti dell’efficienza del codec HEVC e alcuni ostacoli tecnici e burocratici che rimangono ancora da superare (un nuovo switch-off?).
Questo il piano della TDF (la Rai Way francese, n.d.r.), che è stato approvato e già sottoposto alle emittenti transalpine. Come avrete notato, i tempi sono ancora lunghi e, ricordiamo, che la Francia è anche dotata di una più che discreta infrastruttura nazionale in fibra ottica (non a caso Netflix è già disponibile Oltr’Alpe) e non è detto che i piani possano essere messi in crisi dai vari servizi in streaming VOD e IPTV. In Italia, il CRIT della Rai (Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica) e Rai Way continuano la sperimentazione in Valle d’Aosta e Piemonte per quanto riguarda le trasmissioni in DVB-T2, ma concretamente la situazione appare ancora confusa e priva di una chiara tabella di marcia.
Fonte: AV César