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OLED Association: il Variable Refresh Rate sui TV OLED LG è un problema

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Il Variable Refresh Rate (VRR) è una modalità studiata per consertire ai videogiochi compatibili di eliminare alcune delle problematiche tipiche della frequenze di aggiornamento fisse, come lo “stuttering” che genera mancanza di fluidità, il “frame tearing” che provoca una scomposizione dell’immagine o ancora un forte lag (ritardo) nel’impartire i comandi.

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Una modalità fondamentale nel mondo dei videogiochi in virtù di rendering dei vari fotogrammi che possono richiedere tempi diversi. Con l’introduzione dell’HDMI 2.1 e dei display ed elettroniche compatibili con il VRR, sarà la GPU a informare il display con quale frequenze mostrare i fotogrammi. Cosa che avviene sui TV OLED di LG serie 9  e serie X (quindi modelli del 2019 e 2020), con l’elettronica che consente di operare in un intervallo di refresh compreso tra i 40 e i 120 Hz. Se un PC o una console videogiochi opera sotto ai 40 Hz, ecco che entra in funzione il “Low Frame-rate Compensation” (LFC). La GPU interviene ripetendo più volte i fotogrammi per rientrare nell’intervallo di aggiornamento frequenza supportato dallo schermo e abilitare così il VRR, inizialmente tagliato fuori.

Ma cosa succede in pratica sugli OLED di LG? L’abilitazione del Variable Refresh Rate provoca un innalzamento del livello del nero e uno sfarfallìo delle immagini alle basse luci. E tutto ciò sembrerebbe dipendere direttamente dal funzionamento stesso del pannello. In modalità 120 Hz, il pannello opera con una curva del gamma ottimizzata per quella frequenza che restituisce un perfetto livello del nero (come per qualsiasi altra frequenza di aggiornamento fissa). I vari livelli di una curva del gamma (ovvero una funzione che determina in che modo vengono mostrati i vari livelli della scala dei grigi su schermo) sono determinati da una specifica carica dei subpixel WRGB dei pannelli OLED. Il VRR scombussola questo approccio “lineare” in quanto la frequenza di aggiornamento non risulta più coerente con la curva del gamma, visto che l’intervallo di tempo impostato per fornire la carica ai subpixel risulta eccessivamente lungo. Avviene quindi un sovraccarico che causa un innalzamento del livello del nero e l’insorgenza di sfarfallìo.

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La soluzione potrebbe essere quella di impostare più curve di gamma ottimizzate per tutte le varie frequenze di aggiornamento, comprese quindi quelle più basse che generano il difetto. Una soluzione software che chiama però in causa un componente hardware chiamato Timing Controller Board (T-CON) che, nel caso dei pannelli OLED di LG, non è detto sia sufficientemente potente da riuscire ad applicare in tempo reale tutti gli aggiustamenti necessari. Insomma, una bella rogna che potrebbe non trovare una soluzione a causa di limitazioni hardware. Non mancheranno aggiornamenti da parte di LG Display nei prossimi giorni / settimane.

Per maggiori informazioni: comunicato OLED Association (in inglese)

Fonte: OLED Association

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Gian Luca Di Felice

Email: gianluca@tech4u.it. Amministratore e direttore di Tech4U. Appassionato di musica, cinema e informatica, ho collaborato con i più importanti mensili audio-video e quotidiani nazionali. Sono stato anche consulente per aziende di authoring DVD e Blu-ray e posseggo l’attestato “ISF Level II Certified Calibrator” per la misurazione e calibrazione di TV, monitor e videoproiettori.
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