Menu e calibrazione
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Nessuna rivoluzione per quanto riguarda l’interfaccia del menu, che mantiene il solito “family feeling” pulito, intuitivo e veloce. Andando al menu delle impostazioni, troviamo i quattro preset “Dinamico” (da evitare sempre), “Standard”, “Naturale” e “Film”, tutti personalizzabili e totalmente indipendenti per la visione di contenuti SDR e HDR. Per chi volesse partire da zero nella calibrazione, manca un preset “personalizzato” e chi fosse interessato a fare due tarature “notte” e “giorno” dovrà quindi modificare i preset presenti (usando magari “Film” per la calibrazione “notte” e “Naturale” per quella “giorno”), a meno di pagare l’intervento di un calibratore professionista che sarà in grado di attivare le aggiuntive modalità Cal Night e Cal Day e di effettuare le relative tarature “giorno” e “notte” (liberando quindi ulteriori due banchi di memoria).
Oltre alle solite impostazioni di luminosità, contrasto, colore e tinta, sono presenti varie elaborazioni dedicate al contrasto, al colore, alla simulazione dell’HDR (da evitarte come la peste!), alla riduzione del rumore, ecc…, mentre due voci importanti sono la possibilità di regolare l’intensità della retroilluminazione dei LED e l’intervento del Local Dimming “Attenuazione Locale” su tre posizioni (Basso, Standard, Alto) e mai disattivabile in alcuna modalità. Sono, infine, disponibili la regolazione del bilanciamento del bianco a 2 e 20 punti, del gamma e un completo CMS per i colori.
Iniziando dall’SDR REC709 (per la visione dei contenuti Blu-ray 1080p, ad esempio), il preset più vicino alla correttezza è “Film” con Local Dimming su “Basso”, nonostante una retroilluminazione di partenza settata a 26, con una luminanza di 230 cd/mq doppia rispetto ai riferimenti di calibrazione “stanza buia”. Il bilanciamento del bianco è abbastanza lineare (temperatura colore di 6400 K), la scala dei grigi restituisce un delta E medio di 2,5 (lo scostamento è più eccessivo alle alte luci), il gamma si attesta complessivamente su 2.4 e la copertura gamut è quasi perfetta. Come detto in precedenza, il local-dimming non è mai disattivabile e per misuare il livello del nero e il rapporto di contrasto nativo, avrei dovuto ingannare l’elettronica, pena il totale spegnimento dei LED con il pattern di misura a 0 IRE. Alla luce dell’ottimo comportamento dell’algoritmo di local-dimming dell’esemplare in prova, ho però deciso di non procedere con tali misurazioni a mio avviso fuorvianti: il Q90R non consente di disattivare il local-dimming, che funziona molto bene in SDR, quindi godiamoci l’elevato contrasto dinamico “stile OLED”.
Passando alla calibrazione, devo ancora segnalare (era così anche gli scorsi anni) l’impossibilità di procedere alle regolazioni manuali tramite l’OSD del menu del televisore. In pratica, il menu in sovrimpressione incide sulla misurazione del segnale pattern in visione in quel momento e se non state attenti, vi ritroverete a calibrare il TV completo del suo menu. Come risolvere? Semplicemente con molta pazienta ed esperienza: effettuate una misura, entrate nel menu, modificate quanto serve, riuscite dal menu, verificate la misurazione e andate avanti così. Ho invece optato per l’utilizzo della funzionalità “Control Display” del software di calibrazione CalMAN che, tramite un cavo seriale / USB (da acquistare), consente di interfacciare il One Connect Box con il PC e di operare sulle regolazioni direttamente via CalMAN (aggirando così l’OSD del televisore).
Avendo tutto perfettamente sott’occhio e sotto controllo ho operato senza alcun problema la calibrazione a 20 punti ottenendo un risultato finale semplicemente stupefacente: un’ottima linearità della scala dei grigi con delta E medio di 0,3 (perfetta), una temperatura colore centrata a 6500 K, un gamma 2.4 praticamente perfetto e un picco di luminanza finale di 130 cd/mq. Il CMS non l’ho neppure toccato, visto che i colori e le saturazioni intermedie sono andati a posto con un delta E medio di 0,3 e una copertura gamut REC 709 che sfiora il 100%.
Per quanto riguarda l’HDR, vale la stessa regola descritta in precedenza: non usate il menu OSD del TV per effettuare l’eventuale calibrazione, ma affidatevi al “Control Display” di CalMAN. Anche in questo caso sono partito dal preset “Film HDR”, rilevando un picco di luminanza di circa 1.700 cd/mq. Valore capace di salire a 2.100 nit in modalità “Standard HDR” e a ben 3.000 nit in modalità “Dinamico HDR” (seppur per pochi secondi). Premesso che non userei mai questi due preset (specialmente l’inguardabile “Dinamico”, mentre lo “Standard” può tornare utile in ambienti molto soleggiati), vi ho voluto riportare i dati di picco per farvi capire di cosa è capace questo Q90R e di quanta riserva di “potenza” luminosa disponga. Significativo anche il dato di picco di luminanza con pattern al 100%: si raggiungono quasi 700 cd/mq! Ovvero quanto ottenibile con gran parte dei display OLED con un pattern al 10%. Tornando al preset “Film HDR” ho rilevato un bilanciamento del bianco ottimo alle basse luci, mentre appare migliorabile alle medie e alte luci. Il tutto si riflette, non a caso, sulla curva di tone-mapping EOTF dove risultano “pompati” i toni medi. Ritengo sia frutto di una scelta finalizzata a colpire lo spettatore (riuscito effetto WOW!) tranquillamente contenibile in fase di calibrazione.
Calibrazione HDR (HDR10, ma lo stesso banco e la stessa calibrazione valgono poi anche per gli eventuali contenuti in HDR10+) che ho operato a 20 punti riuscendo a linearizzare ottimamente la scala dei grigi. Per contenere il “pompaggio” della curva EOTF presente di default sono intervenuto sul livello di contrasto (abbassandolo), ottenendo un delta E medio finale inferiore a 1 e un picco di luminanza di 1600 cd/mq. Sono intervenuto leggermente anche sul CMS, riuscendo alla fine a passare dal 90% di copertura DCI-P3 del preset “Film HDR” di default al 94% dopo la calibrazione. In REC2020 la copertura gamut si attesta, invece, al 76%. Misure di copertura gamut che risultano leggermente inferiori rispetto al passato (sia Q8 che Q9FN dello scorso anno) e da imputare probabilmente al nuovo “Optical Layer” introdotto per migliorare l’angolo di visione. Calibrazione HDR che risulta assolutamente ragguardevole e sensibilmente migliore rispetto alle condizioni di default, specie in termini di equilibrio generale (soprattutto alle alte luci, evitando così fenomeni di clipping).