Il mercato degli smartwatch è in grande fermento, ma sembra ancora mancare una vera e propria “killer application” in grado di renderli “indispensabili” agli occhi degli appassionati. Le notifiche al polso, i comandi vocali, il monitoraggio delle nostre attività fisiche sono tutte funzionalità interessanti, ma che non vengono ancora percepite come davvero utili ai fini dell’acquisto di un orologio “smart”. In realtà, il limite più grande degli smartwatch rimane ancora la durata della batteria, che consente di arrivare a fine giornata e, nel migliore dei casi, ad un paio di giorni di autonomia. Alcuni produttori stanno percorrendo altre strade, con soluzioni ibride che prevedono l’integrazione di funzionalità “smart” e di notifiche, combinate all’interno di orologi “tradizionali”.
Questo consente di proporre orologi con autonomia batteria di settimane, mesi e anche anni (vedi news qui e qui) . Senza contare che Swatch dovrebbe presentare a breve uno smartwatch con ricarica della batteria automatica (vedi news). Pebble, la start-up statunitense che per prima ha creduto nel potenziale degli smartwatch, proprio in questi giorni ha presentato in nuovi Time e Time Steel, che utilizzano un display a colori e-Paper privo di touch-screen, ma che consente un’autonomia della batteria fino a 10 giorni (vedi news).
Ma i “veri” smartwatch, quelli che attireranno maggiormente l’attenzione del grande pubblico sono quelli dotati di schermo touch-screen e interazioni “simil smartphone”, come le varie proposte con sistema operativo Android Wear o l’atteso Apple Watch. E proprio questi ultimi stanno cercando di implementare nuove funzionalità, come i pagamenti (già annunciati da Apple e LG) e il controllo a distanza della propria automobile. Quest’ultima frontiera è stata annunciata da Apple nel corso di un’intervista rilasciata da Tim Cook al quotidiano britannico “The Telegraph”. In particolare, l’amministratore delegato di Apple ha anticipato che l’Apple Watch sarà in grado di sostiuire le chiavi della macchina, cosentendone l’apertura/chiusura e l’accensione.
Annuncio simile anche da parte di LG, che ha partecipato al Salone dell’Auto 2015 di Ginevra insieme all’italiana Italdesing Giugiaro, presentando il concept della berlina Gea, dotata di tutta una serie di tecnologie della multinazionale coreana (display IPS, P-OLED, fari a LED, telecamere e radar), tra cui un computer di bordo in grado di sincronizzarsi con il nuovo smartwatch G Watch Urbane LTE (appena presentato al Mobile World Congress 2015 di Barcellona – vedi news) per inviare informazioni sullo “stato di salute” dell’auto direttamente sullo smartwatch, nonché consentire l’apertura e chiusura della macchina.
Infine Hyundai che ha annunciato negli Stati Uniti, il supporto della sua piattaforma di infotainment “Blue Link” agli smartwatch Android Wear e, prossimamente, anche Apple Watch. La nuova applicazione Blue Link per smartwatch consente di aprire e chiudere la macchina, avviarne il motore, accenderne i fari e attivarne il clacson a distanza, ma anche di ritrovare il luogo di parcheggio o richiedere assitenza in caso di emergenze. Il tutto è controllabile e attivabile anche via comandi vocali. Al momento, Blue Link è disponibile esclusivamente negli Stati Uniti. Insomma, quella del controllo a distanza dell’automobile sembra la nuova frotiera degli orologi “smart”. Insieme a notifiche, comandi vocali, fintness tracking e pagamenti, saranno tutte queste funzionalità sufficienti a decretarne il successo, dopo il sostanziale flop dello scorso anno?
Fonte: Redazione