Conclusione : Un LCD LED Edge con HDR10+, Dolby Vision e Dolby Atmos dall'ottimo rapporto qualità / prezzo.
Il 2019 segna ufficialmente l’avvio dell’era del multi-HDR, che prevede la “contrapposizione” di ben quattro formati ad “elevata dinamica”: l’HDR10 a metadatai statici, l’HDR10+ e il Dolby Vision a metadati dinamici e l’HLG utilizzato in ambito broadcast (vedi Sky Q).
Tutti formati che richiedono un supporto hardware per poter esser riprodotti, con Panasonic che ha rotto gli indugi decidendo di supportarli tutti, non solo sulla sua gamma di TV OLED 2019, ma anche per quella LCD serie GX800 oggetto di questa recensione. Serie GX800 (in Italia disponibile nella variante estetica GX810), disponibile in tagli da 40, 50, 58 e 65
pollici che sostituisce le serie FX780 dello scorso anno.
Trattasi quindi di un televisore a risoluzione nativa 3840 x 2160 pixel, con pannello LCD di tipo VA (gradito ritorno dopo il non del tutto felice passaggio ai pannelli LCD IPS dello scorso anno), retroilluminazione LED Edge con Local Dimming, supporto HDR negli standard HDR10, HDR10+, Dolby Vision e HLG (Hybrid Log Gamma) e supporto audio Dolby Atmos, il tutto coadiuvato dal sempre apprezzato processore HCX. Andiamo quindi ora a scoprire come va questo nuovo GX810 in versione da 50 pollici.
Pannello | LCD VA LED Edge da 50 pollici |
Risoluzione | Ultra HD, 3840 x 2160 pixel |
Processore | HCX |
Compensazione del moto | IFC 4K BMR a 1800 Hz |
HDR | Sì – HDR10 / HDR10+ / Dolby Vision / HLG |
Sintonizzatori integrati | DVB-T/T2 e DVB-S2 |
Ingressi | 3x HDMI 2.0 (con funzionalità 2.1 bassa latenza audio) + HDCP2.2, Component, 3x USB (una in versione 3.0), LAN, uscita digitale ottica, uscita cuffie, slot CI+, Wi-Fi, Bluetooth |
3D | No |
Smart TV | My Home Screen 4.0 |
Dimensioni | 1,120 x 701 x 192 mm con base; 1,120 x 651 x 62 mm senza base |
Peso | 14 kg senza base, 15 kg con base |
Consumi | 126 W |
Manuale | Panasonic TX-50GX810 italiano |
Prezzo | 849 Euro |
Rispetto agli anni passati, questa nuova serie “800” appare un po’ più “economica” nelle finiture, seppur gradevole esteticamente anche grazie all’integrazione di un pannello LCD davvero sottilissimo. Il modello da 50″ risulta anche più leggero dei suoi predecessori, anche in virtù di una base d’appoggio meno raffinata. Sul retro troviamo davvero tutto ciò che serve a cominciare da 3 ingressi HDMI 2.0 (con funzionalità 2.1 di bassa latenza audio) con HDCP2.2, con il solo HDMI 2 dotato anche di funzionalità Audio Return Channel (ARC) per il passaggio anche dell’audio verso un sinto-amplificatore o soundbar compatibile (solo audio multicanale lossy Dolby Digital, Dolby Digital Plus e Dolby Atmos, oltre al PCM 2.0).
Sempre rimanendo in tema audio, dobbiamo segnalare il perseverare del sorprendente mancato supporto alle codifiche DTS (sia lossy che lossless), mentre con Netflix o Amazon Prime Video, l’ARC passa anche le tracce Dolby Digital Plus 5.1 e Atmos. Presenti anche ingressi analogici component e audio RCA stereo, un’uscita audio digitale ottica e l’uscita cuffie mini-jack 3,5 mm. A completare la dotazione, troviamo due porte USB 2.0 e una USB 3.0, una porta Ethernet, tripli sintonizzatori DVB-T / T2 e S2 (con funzionalità PVR e Time-Shift via USB), uno slot CAM CI Plus 1.4 e connettività Wi-Fi dual-band (2,4 / 5 GHz) e Bluetooth integrati.
A pilotare il tutto, troviamo l’ormai “consueto” e affidabile telecomando Panasonic in finitura nera (sarebbe forse ora di aggiornarlo?), completo di tasto dedicato all’accesso diretto a Netflix e del tasto MyApp per richiamare un’eventuale altra applicazione a scelta. In alternativa, è disponibile l’applicazione gratuita per smartphone e tablet iOS e Android Panasonic TV Remote 3 che ne riprende tutte le funzionalità, aggiungendo anche i comandi vocali e funzionalità di condivisione. Inoltre, è anche possibile controllare le principali funzionalità del televisore tramite gli assistenti vocali Amazon Alexa e/o Google Assistant (previa configurazione delle relative applicazioni e disponibilità degli speaker Amazon Echo o Google Home).
Il pannello è un 50 pollici LCD di tipo VA a risoluzione nativa 3840 x 2160 pixel con retroilluminazione LED Edge e fosfori “Wide Color”, completo di tecnologia Local Dimming e di elaborazione delle immagini affidato al processore HCX e gestione del moto “Intelligent Frame Creation” BMR 1800 Hz. La serie GX800 è priva di certificazioni Ultra HD Premium (normale visto che non raggiunge le 1000 cd/mq richieste per la certificazione) e ISF (ma è come se lo fosse, visto che il menu di calibrazione è comunque completo di CMS e anche di regolazione gamma su 10 punti).
L’interfaccia del televisore è basata sulla nuova versione del sistema operativo My Home Screen 4.0, leggermente rinnovata graficamente, ma che mantiene la consueta intuitiva e “semplice” organizzazione di navigazione e personalizzazione. La sezione media-player è capace di riprodurre davvero qualsiasi tipo di file video fino a risoluzione 4K Ultra HD (addirittura anche a 120 fotogrammi al secondo, seppur riprodotto a 60Hz e nessuna incertezza nell’agganciare eventuali cadenze a 24p), HDR10, HDR10+, Dolby Vision (quest’ultimo solo con container mp4) e anche HLG sia da USB che via streaming DLNA. Non abbiamo riscontrato alcun problema né con file MKV (anche in HDR10+, ma niente Dolby Vision), né tanto meno con gli Mpeg 2/4/HEVC e anche file .ts. Vengono anche riconosciute le tracce in Dolby Atmos in Dolby Digital Plus, ma non quelle lossless con core TrueHD. Peccato per il mancato supporto al codec audio DTS, impossibile da riprodurre in qualunque circostanza.
Il menu di configurazione riprende invece la familiare impostazione Panasonic, priva di fronzoli, ma completa di tutte le funzionalità di controllo necessarie e anche qualcosina in più, come la possibilità di “forzare” il Picture Quantizer HDR10, HLG o il gamut REC2020 (non è, invece, possibile forzare il DCI-P3). Non essendo un modello certificato ISF, i preset di calibrazione da cui partire includono Dinamico (da evitare come la peste), Normale, Cinema, True Cinema, Sport e Gioco. E’ poi previsto un banco “Personalizzato” per chi volesse partire da zero nella calibrazione. Gli stessi preset sono poi replicati in modalità HDR10 / HDR10+ e i banchi di calibrazione risultano totalmente indipendenti, consentendo tarature separate per il REC709 (SDR) e l’HDR10 / HDR10+. In modalità Dolby Vision, i preset disponibili sono, invece, Vivido, Luminoso e Scuro. Sono poi presenti una serie di funzionalità di elaborazione del colore, contrasto, risoluzione, riduzione rumore, che suggeriamo vivamente di non attivare (se non quello di risoluzione, piuttosto efficace anche perché non particolarmente aggressivo). Interessante, invece, la funzione “Adaptive Backlight” che sovrintende al funzionamento del Local Dimming e disattivabile o regolabile su tre livelli. Nell’impostazione “minima” (attiva di fabbrica con il preset TrueCinema) risulta efficace nel contenere il livello del nero sia con i contenuti SDR che, soprattutto, con quelli in HDR. Per la riproduzione dei contenuti in HDR10, nel nenu Avanzato trovate il sotto-menu “Impostazione Luminosità HDR” con la voce “Dynamic HDR Effect” che consente di “tradurre” i metadati statici in metadati dinamici, aiutando notevolmente a migliorare la riproduzione delle sfumature sia alle alte che alle basse luci. Se volete ottenere una riproduzione HDR corretta sconsigliamo, invece, l’attivazione delle voci “Luminosità automatica HDR” e “HDR Brightness Enhancer”, utili solo in caso di una riproduzione in ambiente estremamente illuminato (nel caso non fossimo stati chiari: da NON attivare durante le riproduzioni cinematografiche serali!). La modalità “Gioco” abbassa l’input lag fino a circa 10ms (davvero ottimo), senza intaccare altri parametri d’immagine.
Venendo ai preset, il più vicino alla correttezza REC709 risulta essere il “True Cinema” con gamma settato a 2.4, mentre per una visione dei film in SDR diurna è possibile optare per la modalità “Cinema” che sostanzialmente aumenta il livello di retroilluminazione e setta il gamma al preset 2.2. Rimuovete alcune delle funzionalità di elaborazione attivate di default e chi non avesse dimestichezza con le calibrazioni potrà ritenersi ampiamente soddisfatto, grazie a una modalità True Cinema che restituisce una scala dei grigi con un delta E medio inferiore a 1.4, una temperatura colore quasi centrata (6800 K), un rapporto di contrasto nativo di 4900:1 (quindi senza Adaptive Backlight attivo), un livello del nero di 0,02 nit (senza Adaptive Backlight), un gamma 2.35, un picco di luminanza di 118 cd/mq e una copertura gamut REC709 pari al 99,5%. Con la calibrazione è possibile affinare ulteriormente, ma stiamo parlando di differenze difficilmente percepibili a occhio. La verità è che il preset True Cinema rasenta la correttezza assoluta e cimentarsi nella calibrazione è più un “esercizio di stile” che altro.
Lo stesso non si può, invece, dire per il preset Cinema (ovvero l’impostazione diurna) che prevede un intervento del local-dimming più aggressivo che penalizza anche la correttezza di base delle immagini (sia scala dei grigi / gamma che temperatura colore decisamente più fredda).
La calibrazione SDR l’abbiamo comunque effettuata, più per verificare il funzionamento dell’elettronica di questo GX810, che altro. E da questo punto di vista Panasonic non delude mai e in poco più di 15 minuti di lavoro siamo riusciti a limare perfettamente la scala dei grigi, ottenendo un delta E medio finale di 0,2 con una temperatura colore di 6500K e un gamma 2.4.
Abbiamo limato ulteriormente anche il gamut (tramite il CMS) mantenendo comunque una copertura REC709 finale del 99,5% con un delta E medio sceso da 1,72 a 0,46 (lo ripetiamo: trattasi di pura accademia).
Anche in HDR il preset più corretto è senza alcun dubbio il “True Cinema” con un buon bilanciamento del bianco di partenza, una curva EOTF piuttosto lineare che tende però leggermente a “pompare” i toni medi e i primi step di luminosità (le basse luci) e un tone-mapping che comincia il suo intervento intorno ai 60 IRE. Il picco di luminanza sfiora le 400 cd/mq (con bianco al 100% in finestra al 10%) e una copertura gamut DCI-P3 del 90% e REC2020 del 68%. Per quanto riguarda il livello del nero, senza local dimming attivo (ABL) si sale a 0,08 cd/mq, mentre con l’ABL impostato al minimo (che consigliamo) il valore rimane contenuto in un più accettabile 0,04 cd/mq. Con il preset diurno “Cinema” il picco di luminanza risulta più alto e sfiora le 600 cd/mq.
Per la calibrazione HDR siamo quindi partiti dal preset “True Cinema”, intervenendo prima di tutto sui valori di luminosità e contrasto (abbassando leggermente entrambi), proprio per contenere il “pompaggio” dell’EOTF riscontrato di default. Il resto è stato corretto intervenendo sulla scala dei grigi riuscendo così a linearizzare il bilanciamento del bianco (le escursioni sui primari che vedete nel grafico sono inferiori all’1%, quindi parliamo di uno scostamento irrisorio) e calmierando l’iniziale “esuberanza” nei toni medi della curva EOTF.
Il risultato finale è assolutamente ottimo con il picco di luminanza sceso a 380 cd/mq e una copertura gamut DCP-P3 salita al 93%. Calibrazione HDR10 che vi ritroverete quindi attiva anche durante la visione di contenuti in HDR10+ (è giusto così!), mentre per il Dolby Vision non siamo in grado di effettuare misurazioni, né calibrazioni a causa dei vari profili usati da Dolby che non ci consentono di operare con affidabilità e rigore.
Il nuovo GX810 è un televisore che appare appagante sin dalla prima accensione. Ciò che colpisce maggiormente è la qualità dei preset di fabbrica (su tutti i True Cinema SDR e HDR) che consentono di ritrovarsi un televisore corretto e pronto all’uso nel giro di pochi minuti. La sintonizzazione dei canali avviene piuttosto velocemente (è anche supportata l’interattività HbbTV) e anche con i canali in SD l’elettronica se la cava piuttosto egregiamente (dipende molto dal livello di compressione Mpeg 2 scelta dall’emittente). Con i canali in HD è possibile ottenere un po’ più di dettaglio forzando la nitidezza e attivando l’”Ottimizzatore risoluzione” (anche al massimo). Suggeriamo anche di attivare l’Intelligent Frame Creation al minimo / medio per migliorare la fluidità e la risoluzione in movimento (è comunque possibile personalizzarne l’intervento). Essendo un pannello LCD di tipo VA, anche su questa nuova serie l’angolo di visione non fa gridare al miracolo e con scostamenti dal centro schermo si perde immediatamente contrasto, facendo emergere un “viraggio” verso il magenta. Molta buona, invece, l’uniformità del pannello e non abbiamo notato alcun blooming o fenomeni di banding.
Venendo ai contenuti in SDR Full HD e 4K Ultra HD, l’immagine risulta compatta e rigorosa e l’elettronica lavora egregiamente in qualsiasi circostanza. Come da tradizione Panasonic, l’immagine è sempre molto nitida e ricca, ma non ultra dettagliata. Anche la risoluzione in movimento appare perfettibile, anche se è possibile rimediare attivando l’IFC (al minimo, perché oltre interviene subito l’effetto “telenovela” e qualche artefatto di troppo). Davvero ottima, invece, la resa cromatica particolarmente naturale e mai satura. Sorprendenti il livello del nero molto contenuto (per un LCD) e l’intervento del local dimming (ricordiamo che trattasi pur sempre di un LED Edge, inutile quindi fare raffronti con gli OLED). Durante le scene ad alto contrasto appare del clouding, ma nulla di troppo fastidioso e durante la riproduzione al buio totale, le bande nere risultano leggermente sollevate, ma per essere un LCD di fascia media è davvero difficile aspettarsi di meglio.
In HDR si apprezza sin da subito lo stesso equilibrio di base, anche se è inutile aspettarsi impatti dinamici travolgenti. Il picco di luminosità è medio (400 cd/mq) , quindi non pretendete di rimanere “abbagliati” dalle torce o dal sole. I colori sono invece “carichi” al punto giusto e anche in questo caso abbiamo apprezzato il buon local dimming, anche se il livello del nero di partenza si solleva rispetto alla visione in SDR. L’ABL settato al minimo aiuta senz’altro, mentre oltre si perde troppo in picco di luminosità e complessivo coinvolgimento HDR. Al buio totale emergono i “limiti” con le bande nere che si sollevano e qualche effetto “clouding” decisamente di troppo. Con un po’ di luce di sottofondo la visione risulta davvero piacevole e appagante.
Per riuscire a far emergere un po’ più di dettaglio nelle sfumature dinamiche dei contenuti HDR10, consigliamo senz’altro l’attivazione della funzione “Dynamic HDR Effect”, il cui efficace algoritmo rende dinamici i metadati statici. Con i contenuti dotati di color grading HDR10+ o Dolby Vision è possibile apprezzare una migliore gestione delle sfumature alle alte luci (proprio perché abbiamo a che fare con un pannello non particolarmente prestante in termini di picco di luminanza) e anche un maggior dettaglio alle bassissime luci, anche se il livello del nero non proprio contenutissimo ne compromette in parte l’efficacia. Nella sua fascia di prezzo e per essere un LCD LED Edge, rimane senz’altro uno dei migliori e più completi TV HDR che abbiamo avuto modo di testare.
Gli altoparlanti integrati sono più che sufficienti per guardare le trasmissioni TV, mentre risulta “leggerini” durante la visione di film (specie la gamma medio-bassa) e suggeriamo quanto meno l’integrazione di una soundbar.
Infine, un accenno alla Smart TV, completa di tutte le principali App VOD utili agli utenti italiani, anche se mancano ancora servizi come Now TV e Tim Vision o servizi musicali come Spotify (è, invece, presente Deezer). Perfetto, invece, il funzionamento del DLNA per la riproduzione dei contenuti multimediali da NAS o PC.
Per poco più di 800 Euro di listino (ma lo street-price è già sceso a circa 700 Euro), il GX810 da 50 pollici è un televisore che offre un completo supporto HDR (HDR10, HDR10+, Dolby Vision e HLG) e un’ottima qualità di visione sin dalla prima accensione. Assolutamente eccellente il preset “True Cinema” in SDR, in HDR risulta totalmente appagante e all’altezza della sua fascia di prezzo. Altre tecnologie di pannello o soluzioni di retroilluminazione offrono indubbiamente di più, ma sono anche richieste ben altre cifre.