Samsung QLED Q9FN da 55 pollici: anteprima con misure

Introduzione

Samsung ci ha ospitato a Roma da Gruppo Garman per presentarci il nuovo televisore QLED top di gamma 2018 Q9FN, in versione da 55 pollici (sono disponibili anche le diagonali da 65 e 75 pollici). Le aspettative erano alte, specie dopo il mezzo passo falso dello scorso anno che ha visto prevalere la discutibile scelta di proporre la gamma QLED esclusivamente con retroilluminazioni LED Edge. Ebbene posso subito anticiparvelo: la serie Q9 del 2017 è un lontano ricordo rispetto alla nuova serie Q9FN del 2018. Gli ingegneri Samsung hanno rivisto un po’ tutto: pannello, soluzione di retroilluminazione, elettronica e i risultati si notano subito, a cominciare dall’angolo di visione e dal livello del nero.

Per chi non lo sapesse la serie Q9FN integra pannelli LCD a risoluzione Ultra HD (3840 x 2160 pixel) con retroilluminazione Full LED Quantum Dot, con local-dimming a 320 zone nel caso del 55 pollici e a ben 480 zone nel caso del 65 pollici. Il tutto accompagnato da un nuovo filtro “anti-riflesso” e da una nuova architettura interna con “schermatura” dei pixel adiacenti e nuove lenti anti-rifrazione che promettono di contenere sensibilmente il cosiddetto “blooming” (gli aloni dovuti al local-dimming stesso). Per quanto riguarda l’HDR, il nuovo Q9 è accreditato di 2.000 nit di picco luminosità, di una totale copertura della spazio colore DCI-P3 e di supporto dei metadati dinamici in standard “open-source” HDR10+ (al momento disponibile solo con l’App Amazon Video).

Ma le novità non sono finite qui visto che il nuovo Q9FN introduce anche il nuovo One Invisibile Connection, il sottile cavo di connessione che, da quest’anno, diventa capace di trasportare anche l’alimentazione. Basta quindi collegare la presa di corrente al box esterno (ancora presente e ora più alto) e passare il One Invisibile Connection dal box alla TV. Quest’ultima si alimenta direttamente tramite il box. La lunghezza del cavo è di 5 m ma come opzione si può acquistarne uno da 15 m.

I QLED 2018 sono anche provvisti di Ambient Mode, una modalità totalmente nuova che fornisce funzioni differenti quando le TV non vengono usate. Attivando l’Ambient Mode si trasformano i QLED in schermi capaci di mostrare sfondi di vario tipo o di mimetizzarsi con la parete posta dietro i televisori. Si scatta una foto con lo smartphone, si invia alle TV e queste ultime la adattano per generare l’illusione che lo schermo sia una finestra circondata da una sottile cornice. Sul display vengono mostrate informazioni di vario tipo a seconda dell’utente collegato al momento, riconosciuto dai QLED tramite lo smartphone abbinato. L’aspetto dove i QLED sembrano eccellere è la gestione dei videogiochi. Le novità introdotte sono molte e quasi tutte di notevole portata. L’input lag è stato ridotto e dovrebbe attestarsi a circa 15 ms e viene, inoltre, assicurata la compatibilità con il Variable Refresh Rate FreeSync di AMD (con input lag che scende ulteriormente fino a 6,8 ms), utile per sincronizzare le immagini generate dalle GPU di PC e console con il refresh rate degli schermi. In questo modo fenomeni come tearing e stuttering vengono eliminati. La modalità gioco si può attivare automaticamente ed è in grado di capire se tramite console si sta visualizzando un film, serie TV o un gioco.

Grazie alla preziosa disponibilità di Fulvio, titolare del punto vendita romano Garman (via Boezio, 6a – Roma), abbiamo potuto saggiare con più calma le prestazioni del nuovo QLED Q9FN ed effettuare anche le prime misurazioni sia in SDR che in HDR. Per questioni di tempo non ci siamo addentrati in vere e proprie calibrazioni, che rimanderemo quindi alla disponibilità di un esemplare in prova (che Samsung Italia ci ha promesso, seppur ancora senza una precisa tempistica), ma ci siamo concentrati sulle impostazioni di fabbrica, sia in SDR che in HDR e relative prime impressioni.

Cinema SDR default – Clicca per ingrandire

Per l’SDR siamo quindi partiti dal preset “Cinema”, davvero valido anche strumentalmente, se non fosse per la scelta di optare per un picco di luminosità di quasi 240 cd/mq, davvero eccessivi per una visione SDR cinematografica. Si tratta comunque solo di una scelta, che può essere regolata e riportata a valori più consoni tramite le impostazioni di retroilluminazione e una nuova calibrazione. Molto buono il bilanciamento del bianco, così come il gamma fissato a 2.4 e la copertura gamut REC 709. Insomma, per essere un preset di partenza, nulla di dire (anzi!) e sonda alla mano sarà possibile limare alla perfezione la taratura.

Cinema HDR default – Clicca per ingrandire

Per quanto riguarda l’HDR, siamo partiti anche in questo caso dal preset “Cinema HDR”, rilevando un picco di luminosità di circa 1.500 cd/mq. Valore capace di salire a 2.100 nit in modalità “Standard HDR” e a ben 3.000 nit in modalità “Dinamico HDR” (seppur per pochi secondi). Premesso che non userei mai questi due preset (specialmente l’inguardabile “Dinamico”, mentre lo “Standard” può tornare utile in ambienti molto soleggiati), vi ho voluto riportare i dati di picco per farvi capire di cosa è capace questo nuovo Q9FN e di quanta riserva di “potenza” luminosa disponga. Tornando al preset “Cinema HDR” abbiano rilevato un bilanciamento del bianco ottimo alle basse luci, mentre appare migliorabile alle medie e alte luci. Il tutto si riflette, non a caso, sulla curva EOTF dove risultano “pompati” i toni medi. Anche in questo caso riteniamo sia frutto di una scelta finalizzata a colpire lo spettatore (riuscito effetto WOW!) tranquillamente contenibile in fase di calibrazione.

Gamut DCI-P3 Cinema HDR default – Clicca per ingrandire

Anche sul fronte gamut DCI-P3 questo Q9FN sfrutta nel migliore dei modi i nanocristalli Quantum Dot e non fatevi ingannare dal grezzo dato rilevato (97% di copertura) perché osservando dove si posizionano i punti, appare evidente che la copertura è in realtà sovrabbondante e quindi perfettamente centrabile con una taratura. Come cerco sempre di spiegare: l’importante è poter operare da una buona base di partenza e che si intraveda del margine e quest’anno ce n’è veramente tanto. Anche perché in virtù della tecnologia utilizzata (un LCD con local-dimming molto esuberante in termini di luminosità), la mia “preoccupazione” maggiore riguardava, in particolare, le basse luci. Timori confutati strumentalmente e che, come vedremo di seguito, si riflettono positivamente sulla prova di visione.

L’avrete già capito, in questa prima presa di contatto, il nuovo top di gamma Samsung mi è piaciuto. Anche perché evidenzia da subito i passi in avanti rispetto ai modelli di vertice dello scorso anno. In SDR, il livello del nero appare sempre molto contenuto e il local-dimming non è più così “ballerino” come quello dello scorso anno. Nei rapidi cambi chiaro / scuro e viceversa si percepisce ancora un po’ di latenza nella reazione, ma nulla che penalizzi la visione. Ottimo il dettaglio alle basse luci, il contrasto e l’equilibrio cromatico. Molto apprezzabile anche l’elaborazione di uspcaling durante la riproduzione di contenuti Full HD. Insomma, una resa davvero molto piacevole e a un primo approccio non particolarmente attento o focalizzato su certi particolari, lo si potrebbe scambiare tranquillamente per un OLED, anche in un ambiente perfettamente oscurato.

E in HDR? Beh, signori, è un faro! E quest’anno anche completo di controllo! Il livello del nero si solleva un po’ rispetto all’eccellente resa in SDR e si evidenzia anche un po’ di blooming, però la dinamica, nonché la saturazione, luminosità e sfumature dei colori appaiono davvero spettacolari. Al buio totale preferisco ancora la resa degli OLED, però non appena aumenta la luminosità ambientale non c’è partita e il Q9FN vince agevolmente il confronto. E non oso immaginare le soddisfazioni che possa regalare in modalità Gaming HDR con FreeSync attivato. Ad onor del vero, un difetto lo abbiamo riscontrato nel funzionamento del local-dimming: quando il quadro presenta un alternarsi di mix chiaro / scuro, sembra quasi che l’elettronica non sappia cosa privilegiare (il picco HDR o le bassi luci?) e comincia ad apparire un fastidioso effetto “pulsante”. Lo si nota in particolare in un ambiente serale buio, mentre con un po’ di luce, l’effetto è decisamente meno percepibile.

Stavo quasi dimenticando i prezzi: il listino prevede 2.999 Euro per il 55 pollici, 3.999 Euro per il 65 pollici e 5.999 Euro per il 75 pollici. La dotazione c’è e la resa pure, però forse sono un po’ tanti… Mi riservo di dare un giudizio finale in tal senso dopo la recensione vera e propria.

Per maggiori informazioni: Samsung QLED Q9FN

Condividi su: