TV Ultra HD Panasonic TX-65AX800 – La prova

Introduzione

TV Ultra HD Panasonic TX-65AX800 – La prova
La storia recente di Panasonic è strettamente correlata alle TV al Plasma. Il produttore giapponese ha realizzato ottimi modelli per anni, raccogliendo anche l'eredità lasciata da Pioneer con i suoi plasma Kuro. Agli occhi di tanti appassionati, dunque, "Panasonic" e "Plasma" erano due termini praticamente indissolubili. Dallo scorso anno, come molti dei lettori sapranno, la produzione dei pannelli al Plasma è stata arrestata, a causa delle condizioni di mercato che non consentivano più di giustificare gli investimenti, soprattutto con la risoluzione Ultra HD alle porte. Produrre un Plasma a così alta risoluzione, senza aumentare troppo le dimensioni (ovvero entro i…

In breve

Prestazioni - 92%
Funzioni multimediali - 85%
Longevità - 92%
Qualità / Prezzo - 80%
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Il TV per cinefili

Conclusione : Un TV Ultra HD equilibrato e "cinematografico", capace di garantire solide prestazioni.

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La storia recente di Panasonic è strettamente correlata alle TV al Plasma. Il produttore giapponese ha realizzato ottimi modelli per anni, raccogliendo anche l’eredità lasciata da Pioneer con i suoi plasma Kuro. Agli occhi di tanti appassionati, dunque, “Panasonic” e “Plasma” erano due termini praticamente indissolubili. Dallo scorso anno, come molti dei lettori sapranno, la produzione dei pannelli al Plasma è stata arrestata, a causa delle condizioni di mercato che non consentivano più di giustificare gli investimenti, soprattutto con la risoluzione Ultra HD alle porte. Produrre un Plasma a così alta risoluzione, senza aumentare troppo le dimensioni (ovvero entro i 60-65″) e mantenendo i consumi contenuti, avrebbe costituito una sfida notevole, per via dei limiti connaturati alla tecnologia (difficoltà nel ridurre la dimensione delle celle, che costituiscono i singoli pixel, nonché la minore efficienza energetica, rispetto agli LCD).

Da quest’anno, quindi, niente più Plasma: tutta la produzione è incentrata sui modelli LCD, che si trovano in una posizione non semplice: raccogliere l’eredità dei blasonati TV Panasonic. Il 2014 vede anche l’arrivo della seconda generazione di televisori Ultra HD, dopo il WT600 da 65″ uscito nell’ultimo trimestre del 2013. Il modello che andremo a recensire è l’attuale top di gamma (in attesa della serie AX900): per la precisione parliamo del TX-65AX800 da 65 pollici (è disponibile in Italia anche con diagonale da 50 pollici). Riuscirà a far dimenticare la defezione dei Plasma, anche agli occhi degli appassionati?

Pannello LCD LED Edge da 65 pollici
Risoluzione Ultra HD, 3840 x 2160 pixel
Processore 4K Remaster Engine
Compensazione del moto BLS IFC 4K a 2000 Hz
Supporto HEVC
Sintonizzatori integrati Doppio DVB-T2 e doppio DVB-S2
Ingressi 4 HDMI (una in versione 2.0), DisplayPort 1.2a, Component, Scart, 3 USB (una in versione 3.0), LAN, uscita digitale ottica, uscita cuffie, due slot CI+, Wi-Fi, Bluetooth
3D Sì (occhiali attivi, due paia in dotazione)
Smart TV Sì, con processore Hexa Processing Engine PRO
Dimensioni 1,466 x 887 x 368 mm con base; 1,466 x 863 x 45 mm senza base
Peso 41 kg senza base, 59 kg con base
Manuale Panasonic TX-65AX800 italiano
Prezzo 4.499 Euro
Distributore: Panasonic Italia – Viale dell’Innovazione 3, 20126 Milano

Per maggiori informazioni: www.panasonic.it – TX-65AX800

AX800 si presenta con una veste molto sobria ed elegante. Il pannello frontale è piatto, ignorando le ultime tendenze “curve” del mercato. L’intera cornice è realizzata con un materiale metallico lucido (attenzione alle ditate!), che conferisce sia una maggiore sensazione di pregio (l’effetto è davvero piacevole, al tocco), sia una notevole robustezza. Il TV appare davvero massiccio (una sensazione confortata anche dal peso, relativamente elevato, per gli standard del mercato) e robusto, resistendo alle sollecitazioni (ad esempio durante gli spostamenti) e senza emettere scricchiolii. La base è un inserto lungo che si estende per tutta la larghezza della TV, disegnando una curva sottile e “leggera”, con una finitura che richiama i bordi della cornice.

Il piedistallo alza lo schermo di pochi centimetri, ma in realtà non è l’elemento portante. Il vero punto nevralgico è nascosto sul retro ed è costituito da una voluminosa e pesante propaggine (circa 18 chilogrammi, un vero monolite), con una notevole estensione in profondità, cui spetta il compito di reggere la maggior parte del peso, fungendo da contrappeso. Il pannello è leggermente inclinato all’indietro, in modo da favorire l’azione del filtro integrato sul display (la visione, dunque, dovrebbe idealmente porre lo spettatore più in alto, rispetto alla TV). Le dimensioni della base posteriore hanno consentito di inserire un alloggiamento per i cavi, che vengono nascondi da un coperchio in plastica.

Complessivamente il nuovo design è molto riuscito: l’integrazione con l’ambiente è ottima, pur trattandosi di un modello di ampia diagonale, che non passa di certo inosservato. Le soluzioni utilizzate sono sicuramente raffinate e di impatto, ed anche la qualità costruttiva è evidente, sia per quanto riguarda i materiali, sia per le finiture. Purtroppo il quadro è parzialmente compromesso dalla grande base sul retro, che non brilla per grazia e “discrezione”, risultando non altrettanto appagante per l’occhio. Ovviamente non si tratta di un difetto grave, anche perché si tenderà a preferire un posizionamento a ridosso di una parete, occultando la base alla vista, nella maggior parte dei casi.

La dotazione tecnica comprende tutti gli standard più recenti: abbiamo un ingresso HDMI 2.0 (è il numero 4, l’unico sui quattro presenti), una DisplayPort 1.2a (quindi compatibile con i segnali 4K / Ultra HD fino a 60Hz), HDCP 2.2 e il decoder HEVC integrato, capace di operare sui sintonizzatori integrati – due DVB-T2 e due DVB-S2 – e sul media player. Le porte USB sono tre, una delle quali eroga 900mA, necessari per la gestione degli hard-disk esterni. Le tecnologie presenti, per quanto riguarda la qualità delle immagini, comprendono il “Local Dimming Pro”, il “Backlight Scanning Intelligent Frame Creation 4K a 2000 Hz” (il motion compensation) e le tecnologie “Studio Master Color” e “Studio Master Drive”. Queste ultime necessitano di un piccolo approfondimento, poiché costituiscono il valore aggiunto dell’AX800.

Studio Master Color utilizza LED capaci di coprire uno spazio colore più ampio. Questo risultato è stato ottenuto grazie all’uso di una retroilluminazione LED Edge con nuovi fosfori, le cui caratteristiche permettono di coprire il 98% del gamut DCI, ottenendo una riproduzione più estesa rispetto al Plasma ZT60 e al TV LCD Ultra HD WT600. Studio Master Drive è composto da due tecnologie per pilotare il pannello. La prima è “Super Chroma Drive”, una soluzione ideata appositamente per garantire una maggiore fedeltà cromatica sulle basse luci. Panasonic ha fatto ricorso al 3D look up table, una gestione estremamente raffinata per la regolazione delle componenti cromatiche, in modo da ottimizzarle per il Rec. 709, lo spazio colore standard per l’alta definizione. Il pannello è quindi in grado di restituire, almeno sulla carta, colori naturali e fedeli alla sorgente, anche con immagini molto scure.

La seconda tecnologia dello Studio Master Drive è il “Black Gradation Drive”. La base di partenza è l’esperienza maturata con i TV al Plasma, applicata poi alla tecnologia LCD per ottenere una riproduzione più accurata delle basse luci. In questo modo i TV dovrebbero essere in grado di mostrare un maggior numero di particolari, anche quando la scena da rappresentare è molto scura, con un vantaggio evidente in termini di “tridimensionalità” delle immagini. A completare il quadro è il “Super Bright Panel”, che opera migliorando la capacità del pannello di far passare la luce proveniente dai LED, migliorati a livello di efficienza, in modo da emette più luce. Il risultato è una luminosità superiore del 35%, rispetto ai TV LCD Panasonic del 2013.

In dotazione sono forniti due telecomandi, come accade ormai da qualche anno, per i top di gamma Panasonic.

L’unità principale è realizzata con una finitura metallica, che conferisce una piacevole sensazione di solidità al tatto. Ottima anche la retroilluminazione, disponibile su tutti i tasti e attivabile/disattivabile con la pressione di un tasto. Il telecomando secondario è pensato per l’utilizzo della Smart TV. Al centro spicca un ampio touch pad, mentre sul retro troviamo un pulsante da utilizzare come un sostituto del tasto sinistro del mouse. L’impugnatura facilita l’uso: col pollice si agisce sul touch pad, mentre con l’indice si preme il tasto sul retro. E’, inoltre, integrato anche un microfono, utile per impartire i comandi vocali.

Sulla sommità del TV è invece inserita la webcam, la cui presenza è resa praticamente invisibile dal meccanismo che la controlla.

Per azionarla non occorre né premere un tasto sul telecomando, peraltro non presente, né agire manualmente sulla TV. Il funzionamento è completamente automatico: quando si utilizza una funzione che richiede la webcam, questa si attiva, emergendo dal bordo superiore del pannello. Sulle prime si può rimanere spiazzati dall’assenza di qualsiasi possibilità di intervento manuale, ma la pratica si rivela effettivamente comoda per l’utente.

L’ultimo componente da trattare sono gli occhiali 3D, dotati di tecnologia attiva.

Sulla fattura non c’è molto da dire: il design è piuttosto semplice e classico, la costruzione buona e con un’efficace chiusura anche ai lati, per prevenire l’infiltrazione di luce ambientale nella visione periferica. Il peso è piuttosto contenuto, con una buona sensazione di comfort. La batteria non è ricaricabile.

Panasonic ha completamente ridisegnato i menu, svecchiandone l’aspetto. Chiunque abbia utilizzato un WT600, il primo LCD Ultra HD del produttore giapponese uscito lo scorso anno, si accorgerà immediatamente delle differenze estetiche, con una grafica molto più piacevole e leggibile. Non è invece mutata la struttura di base, ripresa dai TV degli anni precedenti, ma questo non è un difetto, considerando che le voci inserite sono sempre state organizzate con raziocinio. Per evitare un inutile e noioso elenco di tutte le voci presenti, basti sapere che i controlli sono assolutamente completi e permettono di intervenire su tutti i parametri possibili, come la regolazione del colore, il bilanciamento del bianco, il gamma, ecc…

Qualche parola va invece spesa su tre voci presenti nei menu: la prima è la funzione “Adaptive Backlight” che regola l’intervento del local dimming. Le impostazioni disponibili sono quattro: spento, minimo, medio e massimo. Vedremo come si comportano nel capitolo che tratta la prova di visione. Molto utile è la voce “Formato 16:9” che, a dispetto di quanto si potrebbe pensare, non regola il formato dell’immagine, ma la visualizzazione delle bande nere nei film, poste sopra e sotto le immagini. Selezionando la voce “Dimmer”, si otterrà l’effetto di diminuire notevolmente la luminosità di queste aree, con un nero molto più profondo e vantaggi evidenti per quanto riguarda il rapporto di contrasto percepito. L’ultima voce da segnalare è “Intelligent Frame Creation”, con la quale si imposta l’intervento del motion compensation, con interpolazione dei frame. Vengono aggiunti fotogrammi per rendere più fluide le immagini, mentre lo scanning backlight simula la scansione delle vecchie TV a tubo catodico, per minimizzare la permanenza dei singoli fotogrammi a video. Si può selezionare il livello di intervento tra spento, minimo, medio e massimo.

La piattaforma Smart TV, gestita dal Hexa Processing Engine PRO, è stata completamente rinnovata. Sparisce VIERA Connect e subentra Beyond Smart TV.

Oltre alla consueta offerta composta da applicazioni e servizi (che include anche un web browser completo), troviamo diverse novità. “My Home Screen”, la schermata principale sui modelli del 2013, si è evoluta in “my Stream”. L’approccio è completamente differente: si passa da una pagina che l’utente può costruirsi su misura, personalizzandola a piacimento con interventi in prima persona, a una schermata con i contenuti scelti automaticamente dalla TV sulla base delle preferenze di ogni singolo utente. My Stream, infatti, riconosce chi è seduto davanti alla TV grazie alla webcam: si possono così creare vari account per permettere a più persone di gestire una lista di contenuti personale, con suggerimenti realmente cuciti su misura. I contenuti raccomandati comprendono tutte le sorgenti disponibili, quindi non solo canali televisivi, ma anche streaming da internet, come YouTube.

Nuova è anche “Info Bar”, che si potrebbe descrivere come una barra delle notifiche.

Il funzionamento è automatico: attivando l’apposita voce dal menu, il TV utilizza il sensore di prossimità per rilevare la presenza di persone nelle vicinanze dello schermo. Quando individua un movimento, lo schermo si accende, mostrando, lungo il bordo inferiore, una barra orizzontale con varie informazioni. Da sinistra a destra troviamo data e ora, le previsioni del tempo, i contenuti consigliati, eventuali messaggi non letti e le registrazioni effettuate. La webcam viene sfruttata per riconoscere l’utente, in modo da mostrare le notifiche personali.

La nuova Smart TV Panasonic è anche incentrata sul cloud, grazie alle funzioni “TV Anywhere” e “Remote Sharing”. Iniziamo dalla prima, un’aggiunta davvero utile: sfruttando il collegamento in rete, è possibile prelevare i contenuti dai sintonizzatori TV integrati, oppure dalle registrazioni effettuate su memorie o hard-disk USB. Una volta selezionato il contenuto desiderato si può avviarne la riproduzione remota su smartphone o tablet, con i server Panasonic a fare da tramite. Per impostare una registrazione si può utilizzare lo stesso sistema, ma al contrario: si scorre la guida elettronica dei programmi su smartphone, si imposta la registrazione (anche fuori casa) e si invia al televisore, che provvederà ad avviarla all’orario prestabilito. Remote Sharing, invece, permette di inviare foto, video e messaggi, ovunque ci si trovi. Tutti i contenuti vengono archiviati sul cloud e sono quindi proposti all’interno di my Stream.

A completare il quadro è l’applicazione TV Remote 2, disponibile per iOS e Android. Oltre ad espletare il ruolo di telecomando touch, con tutti i tasti e le funzioni del caso, l’app di Panasonic offre alcune funzionalità aggiuntive molto interessanti. Foto e video archiviate sullo smartphone o tablet, ad esempio, possono essere riprodotti sul TV con un semplice “swipe” verso l’alto, praticamente come se stessimo lanciando i contenuti verso lo schermo. Ancora più interessante è la condivisione opposta: se ci si trova sulla rete locale, dove è collegato anche AX800, è possibile trasferire i canali televisivi in streaming su smartphone e tablet. Questo significa che è possibile vedere un programma sulla TV ed un canale differente sul proprio telefono, simultaneamente. Da notare che questa funzione opera anche col TV in standby. TV Remote 2 permette anche di effettuare una calibrazione a puntino, senza toccare mai il telecomando. Il menu è molto ben fatto, con rappresentazioni di gamut e gamma. Quando si raggiunge un risultato soddisfacente, lo si può salvare in memoria, per poi richiamarlo in qualsiasi momento.

AX800 offre molte possibilità di intervento e varie modalità video. Cosa scegliere come base di partenza? Le due modalità THX, Cinema e Bright Room, offrono buone prestazioni, soprattutto la seconda, indicata per una visione in ambiente fortemente illuminato. La scelta migliore, però, è costituita dalla modalità Professionale. Generalmente si tende a preferire la 1, perché la 2 si utilizza per una eventuale calibrazione con stanza completamente oscurata (non a caso, abilitando la modalità ISF, le voci vengono cambiate in ISF Giorno e ISF Notte). Non ci si deve lasciar spaventare dal nome: non è necessario alcun intervento, i valori preimpostati sono già ben più che soddisfacenti. Gli utenti più curiosi ed esperti troveranno comunque tutti gli strumenti necessari per ottenere una taratura praticamente da riferimento. Il livello del nero è ottimo per un pannello LCD: il valore misurato è compreso tra le 0,04 e le 0,05 candele al metro quadrato, e questo senza l’ausilio dell’elettronica. Si tratta di una qualità da sottolineare con attenzione: sui LED Edge il local dimming viene ottenuto con alcuni artifici, poiché mancano i LED posti a ridosso del pannello, che consentirebbero un controllo realmente accurato. Questo limite non consente ai TV di abbassare il livello del nero se le immagini a video contengono molte porzioni luminose. Le ottime prestazioni del pannello, riguardo al livello del nero, permettono di restituire un rapporto di contrasto elevato in qualunque situazione.

Attivando il local dimming, tramite l’Adaptive Backlight, si agisce sulle scene più scure, permettendo di elevare ulteriormente il contrasto. L’impostazione minima non è particolarmente efficace: il nero si abbassa visibilmente, ma a discapito dell’intelligibilità dei particolari, che tendono ad affogare nel buio. Ne risulta un quadro che perde tridimensionalità, apparendo più “piatto” di quanto dovrebbe. Medio e massimo funzionano decisamente meglio. Il nero è lievemente più basso, rispetto a minimo, ma senza andare ad inficiare la riproduzione dei dettagli sulle basse luci. Sono proprio queste ultime, cioè le immagini più buie, a far emergere la bontà della tecnologia Studio Master Drive. La soluzione approntata da Panasonic è assolutamente efficace: la saturazione dei colori non viene penalizzata, come purtroppo accade spesso sugli LCD, quando la luminosità delle immagini a schermo tende ad essere molto bassa. Il consiglio, per quanto riguarda l’Adaptive Backlight, è di optare per l’impostazione media, preferibile per via delle contenute fluttuazioni di luminosità, visibili solo quando la schermata è quasi completamente nera.

Complessivamente il local dimming è convincente: il TV non vi ricorre con eccessiva enfasi, privilegiando l’equilibrio rispetto a una forzata riduzione del livello del nero. I limiti consistono in una precisione non sempre ottimale, che si traduce in qualche fuga di luce o blooming, cioè una piccola percentuale di luce che filtra dalle zone illuminate a quelle dove è attivo il local dimming. Non si tratta comunque di difetti di grave entità: la qualità delle immagini non ne risulta pregiudicata.

Una funzione da attivare senza remore è il Formato 16:9, che diminuisce considerevolmente la luminosità delle bande nere. La decisione di non spegnere completamente la retroilluminazione segna una differenza rispetto a TV di altri marchi. Il risultato è comunque apprezzabile e conferma quanto abbiamo poc’anzi descritto: la riproduzione delle immagini tende a preferire l’equilibrio, a costo di sacrificare “l’effetto wow” che da un lato può colpire, ma dall’altro lascia scoperto il fianco, mostrando limiti di vario genere. Si tratta di una scelta che ci sentiamo di appoggiare.

AX800 non è dunque una TV che teme la riproduzione delle scene notturne: la capacità di tarare la TV in maniera ottimale permette di apprezzare tutti i dettagli visibili nei chiaro-scuri. Un’ulteriore conferma della validità dello Studio Master Drive.

L’uniformità del pannello è buona: non è esente da pecche, come qualunque altro LCD LED Edge sul mercato, ma non presenta particolari criticità. Solo una zona evidenzia una lieve luce spuria proveniente da un angolo, praticamente invisibile durante il normale utilizzo. Per il resto segnaliamo la presenza di una piccola quantità di banding, visibile solo con apposite schermate di test, come la scala di grigi. La visione di Blu-ray, filmati demo e trasmissioni televisive non ha mai messo in luce queste imperfezioni.

La gestione delle immagini in movimento, come abbiamo visto parlando delle specifiche, è affidata all’Intelligent Frame Creation. Se non si provvede ad attivarla, il TV si comporta come qualunque altro LCD presente sul mercato: le scene con azioni veloci diventano sfocate, perdendo visibilmente dettaglio. Il conteggio delle linee visualizzate si ferma intorno alle canoniche 300. Il consiglio è quello di attivare questa funzione, scegliendo accuratamente il livello di intervento. L’impostazione al minimo è tendenzialmente blanda: l’aumento di dettaglio c’è, ma siamo ancora lontani dalle 1080 linee, con contenuti a 50 e 60Hz. Più utile, invece, l’intervento con i film a 24p: su questo tipo di contenuti può essere apprezzabile un ridotto aumento della fluidità, per non snaturare completamente il feeling della pellicola cinematografica. Se, viceversa, si vuole ottenere un evidente aumento della fluidità, nonché una risoluzione di circa 1080 linee, occorre necessariamente optare per l’impostazione a medio o al massimo. Tra le due consigliamo la prima, per via degli artefatti che insorgono se si imposta il settaggio più elevato. Gli artefatti, però, possono rendersi visibili anche su medio, con alcune scene particolarmente ostiche. E’ del resto un comportamento comune a tutti i sistemi che fanno ricorso alla creazione di nuovi fotogrammi, nessuno escluso. Fortunatamente i casi in cui l’elettronica viene messa in difficoltà sono piuttosto sporadici e anche i difetti visivi sono comunque contenuti.

Ci permettiamo, però, un piccolo appunto a Panasonic: Intelligent Frame Creation sfrutta sia la creazione di nuovi fotogrammi, sia la tecnologia backlight scanning. Il menu non permette di attivare gli interventi separatamente, legandoli indissolubilmente l’uno all’altro. Per il futuro ci piacerebbe poter disporre di una maggiore versatilità, in modo da scegliere se preferire l’interpolazione con maggiore fluidità, oppure il solo aumento del dettaglio sulle immagini in movimento, pagando il prezzo di una minore luminosità. Poter combinare le due voci separatamente, amplierebbe ulteriormente le potenzialità delle TV.

Il livello di dettaglio è, naturalmente, molto elevato. La tecnologia LCD si sposa molto bene con immagini dalla resa “tagliente”, riuscendo a ricreare un quadro caratterizzato da una moltitudine di piccoli particolari. Tutte queste minuzie, apparentemente poco significative se considerate singolarmente, sono invece importanti nell’insieme. Le immagini acquistano una maggiore “tridimensionalità”, una caratteristica che si riesce a percepire anche da distanze più elevate, rispetto a quelle indicate normalmente per la visione di filmati 4K o Ultra HD. Ovviamente il massimo dell’effetto si ottiene da distanza ravvicinata: la condizione ottimale è quella che vede una proporzione, tra base dello schermo e lontananza dallo stesso, prossima ad un rapporto 1:1.

L’upscaling dei contenuti a risoluzione inferiore a quella del TV è ottimo. Il 4K Fine Remaster Engine si è dimostrato all’altezza, grazie all’uso dell’algoritmo Super Clear Resolution. Il sistema si basa su un database composto da circa 120.000 pattern (delle immagini di riferimento) per ottimizzarne al meglio l’intervento. Ancora una volta emerge la tendenza a bilanciare tutti gli aspetti, quell’equilibrio che abbiamo già citato in precedenza. Si agisce dove il dettaglio può essere recuperato, facendo emergere le trame più fini, quasi invisibili su pannelli Full HD. Al contempo si evita accuratamente di esasperare qualsiasi porzione dell’immagine, preferendo immagini forse meno spettacolari, ma anche prive di fastidiosi difetti (come grana o rumore video).

Si deve comunque tenere presente che dall’elettronica non si possono pretendere miracoli: questo significa che se i Blu-ray e, più in generale i contenuti in HD, sono perfettamente fruibili, altrettanto non si può dire per i programmi televisivi in Standard Definition. L’altissima risoluzione, unita alle dimensioni molto generose, finiscono per evidenziare impietosamente tutti i difetti dovuti alla scarsa qualità di trasmissione di moltissimi canali.

Chiudiamo con il 3D, sicuramente molto convincente, grazie alla piena risoluzione Full HD delle immagini e alla naturalezza dei colori, nuovamente merito dello Studio Master Drive. La presenza di cross-talk – la sovrapposizione tra immagini per occhio destro e sinistro – è sporadica e legata principalmente a casi limite, dove la quasi totalità dei TV o proiettori 3D entra in crisi, mostrando qualche sdoppiamento. Anche la luminosità è soddisfacente, nonostante l’inevitabile abbattimento dovuto agli occhiali attivi.

La nuova piattaforma Smart TV offre molte possibilità interessanti, soprattutto per quanto riguarda la condivisione dei contenuti, da o verso i dispositivi mobile. Poter trasportare il segnale TV su un tablet o smartphone, per seguire magari un programma mentre si cucina, o in un’altra stanza, è una notevole comodità. La nuova interfaccia è molto ben realizzata e piacevole alla vista, ma necessita ancora di qualche affinamento. Non si tratta tanto di fluidità o reattività, comunque non sempre perfette, quanto di eliminare alcune incongruenze. Per accedere ad alcune impostazioni, ad esempio, si devono cercare le rispettive voci sparse su più menu. Le buone idee, comunque, non mancano: la più utile è sicuramente TV Anywhere, ma anche le notifiche, con ulteriori affinamenti, potrebbero diventare un’interessante opzione. Molto ben fatta l’applicazione per smartphone e tablet: non solo riesce a sostituire entrambi i telecomandi, ma abilita anche la condivisione dei contenuti e la possibilità di eseguire la taratura.

Sempre rimanendo in tema di telecomandi, l’unità principale si rivela molto ben fatta, con un’organizzazione ben studiata dei tasti, una buona retroilluminazione e un feeling molto piacevole, legato anche ai materiali utilizzati. Il secondo telecomando, quello per le funzioni “smart”, richiede un po’ di adattamento. Il touch pad è piuttosto comodo e reattivo, ma le gestures che si possono impartire non sono sempre intuitive. Molto probabilmente capiterà di non riuscire ad eseguirle ai primi tentativi, finendo, a volte, per impartire un comando diverso da quello desiderato. Il grilletto posteriore è un’ottima idea: ne consente l’uso con una sola mano. Buoni anche i controlli vocali, utili principalmente per la ricerca di contenuti.

Il media-player svolge il suo compito senza mostrare incertezze: tutti i formati supportati vengono riprodotti sia da USB, che in streaming dalla rete locale. Il supporto a HEVC si dimostra molto utile, in chiave futura, evitando il rischio di una rapida obsolescenza. Panasonic ha anche inserito una novità che risulterà molto gradita a tutti i videogiocatori. La “modalità gioco”, su molte TV, è un preset video dedicato. Questo significa che deve essere regolato separatamente, per assicurarsi che la qualità delle immagini sia ottimale. Purtroppo è spesso difficile ottenere buoni risultati, sia per la base di partenza, generalmente lontana dal riferimento, sia per una minore quantità di impostazioni disponibili (per mantenere le elaborazioni video al minimo e ridurre l’input lag). La Modalità gioco di AX800 è, invece, un’opzione da attivare come tutte le altre: questo significa che è possibile utilizzarla con qualunque modalità video, senza dover sacrificare la qualità sull’altare della reattività. Una volta attivata, si ottiene un valore di input lag pari a 40ms circa.

Tirando le somme, il Panasonic AX800 ci ha positivamente impressionato. Il rapporto di contrasto nativo (quello che conta davvero) è elevato e la TV non ha bisogno di ricorrere a elaborazioni o sistemi evoluti per riprodurre un nero profondo. Questo consente al local dimming di concentrarsi solo laddove il suo intervento è davvero utile, evitando di risultare invasivo. Apprezzabile anche il lavoro svolto sui preset di fabbrica: un utente non troppo esperto dovrà semplicemente impostare la modalità Professionale o THX Bright Room, se l’ambiente è fortemente illuminato. Nessun altro intervento si renderà necessario, al fine di ottenere una buona qualità delle immagini “out of the box”.

Per i più smaliziati, naturalmente, è presente una gamma completa di controlli: non occorrono troppi sforzi per portare il televisore a prestazioni molto prossime al riferimento. La migliore dote di questo televisore è senz’altro l’equilibrio:. il local dimming non è esasperato, il livello di dettaglio è elevato e restituisce immagini “naturali” e l’upscaling è efficace nell’enfatizzare i particolari, senza incidere sulla pulizia del quadro. Trattasi, in ultima analisi, di una TV che cerca di riprodurre le sorgenti nel miglior modo possibile, rispettando l’originale feeling dei contenuti. L’elettronica interviene come supporto, ma non diventa mai protagonista: è evidente la ricerca di un bilanciamento ottimale.

Il Panasonic AX800 è un televisore evoluto, versatile e a prova di obsolescenza (anche se non aggiornabile) che verrà apprezzato soprattutto dagli appassionati di cinema in Blu-ray (in attesa che tramissioni televisive, servizi streaming VOD in Ultra HD e, in futuro, Blu-ray 4k  arrivino anche da noi).

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