La Oxford University ha finanziato un progetto di ricerca che ha portato alla nascita di una nuova tecnologia per display e alla start-up Bodle Technologies. Sono ancora pochi i dettagli disponibili ma, secondo quanto dichiarato dai ricercatori, la nuova tecnologia potrebbe abbattere drasticamente i consumi dei display, con significativi impatti sull’autonomia di smartphone e dispositivi indossabili (come gli smartwatch).
In sostanza, la tecnologia consente di modificare la fase dei substrati di un display, commutando l’uso trasmissivo in riflessivo e vice-versa. Una soluzione che potrebbe essere applicata a qualsiasi tipo di display, compresi quelli flessibili e/o trasparenti. In piena luce, il display commuterebbe la sua fase in “riflessiva”, eliminando la necessità di una retroilluminazione e allungando quindi l’autonomia del dispositivo mobile. Applicata invece ad un display trasparente, la tecnologia potrebbe consentire di filtrare determinate frequenze, come quelle ad infra-rossi. Le finestre del futuro potrebbero quindi essere, al contempo, degli schermi interattivi e aiutare a mantenere un ambiente fresco, con positivi impatti sull’uso dell’aria condizionata, i consumi e l’ambiente.
Bodle Tecnologies starebbe al momento collaborando con importanti produttori di display (non sappiamo quali) per lo sviluppo dei primi prototipi funzionanti. Tempi e costi per l’arrivo sul mercato non sono ancora stati annunciati.
Per maggiori informazioni: Bodle Tecnologies
Fonte: Oxford University